Lauree abilitanti, novità in arrivo: ne parla l’onorevole Manuel Tuzi (INTERVISTA)

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Torniamo ad affrontare la questione relativa alle lauree abilitanti, portata avanti dal Movimento 5 Stelle. A tal proposito, riportiamo le risposte alle domande, rivolte direttamente all’onorevole Manuel Tuzi (M5S).

Le lauree abilitanti come strumento per velocizzare l’accesso al mondo del lavoro

Perché è importante ad oggi aumentare il numero delle lauree abilitanti?

Oggi è importante aumentare il numero delle lauree abilitanti per il semplice fatto che dobbiamo dare una prospettiva di futuro ai nostri giovani, soprattutto per velocizzare l’accesso al mondo del lavoro.

Noi l’abbiamo inserito tra le riforme all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza perché un Paese che va più veloce in questo senso è anche un paese maggiormente competitivo verso l’esterno e verso gli altri paesi europei. Con migliaia di giovani che possono competere alla stessa età per l’accesso alle migliori professioni

A chi si rivolge attualmente la misura e quali saranno le prossime tappe?

Un aggiornamento per quanto riguarda le prossime tappe: è stata spostata dal 6 al 13 maggio la scadenza emendamenti ufficiale. Successivamente, entro la fine di maggio, verrà fatta la votazione degli emendamenti.

Per quanto concerne, invece, i destinatari della misura, stiamo valutando Scienze biologiche con l’inserimento di un tirocinio professionalizzante. Stiamo, inoltre, discutendo a proposito di Infermieristica e alcune Professioni Sanitarie che sono già abilitanti, ma che vogliamo uniformare per tipologia di esame e percorso verso l’abilitazione a livello nazionale.

Oltre a questo, stiamo confrontandoci anche con tutta la parte relativa ai periti industriali, ai chimici, ai fisici, agli ingegneri, agli architetti e con tutta una serie di branche che sono direttamente collegate.

Gli altri obiettivi

E per quanto riguarda Farmacia e Veterinaria?

Per Farmacia e Veterinaria l’obiettivo è quello di raggiungere una maggiore uniformità. Poi, sicuramente, ci saranno delle disposizioni transitorie sia per chi è in corso, sia per chi in passato ha già avuto un tirocinio professionalizzante. E non mancheranno dei punti anche a proposito della reciprocità dei titoli stranieri, per allinearci alle direttive europee esistenti.

Infine, ci sarà anche la questione della durata del tirocinio professionalizzante che deve essere definito non solo in termini di cfu, ma anche in termini di ore.

C’è, dunque, una serie di nodi tecnici ancora da sciogliere. Tuttavia, proprio in queste ore, stiamo cercando di ampliare il numero di professioni che vogliono creare ed innovare il loro percorso abilitante.

Abbiamo il dovere di confrontarci il più possibile con tutti gli interlocutori, quantomeno per comprendere lo stato dell’arte e per avere delle proposte migliorative.

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