Pensioni lavoratrici
Lavoratrici

Come precedentemente anticipato, tra le questioni aperte a proposito della prossima Riforma pensioni vi è anche quella relativa alle donne. In particolare, i sindacati stanno chiedendo ormai da tempo che il Governo riconosca una volta per tutte il lavoro di cura da loro svolto. Ma quali sono tutte le ultime novità a riguardo? È forse in arrivo anche un assegno più favorevole?

Pensioni donne: le ultime novità

Alla luce del lavoro di cura svolto dalle donne, i sindacati stanno chiedendo ormai da tempo che vengano riconosciute delle agevolazioni a loro favore. Tra queste vi sarebbe anche un ricalcolo più favorevole dell’assegno pensionistico, grazie all’applicazione di un coefficiente di trasformazione migliore.

Nel concreto, le parti sociali vorrebbero quindi che venissero riconfermate e ampliate misure già esistenti come Opzione donna, l’Ape sociale e il bonus contributivo per ogni figlio, fino ad un massimo di 24 mesi. Il tutto con minori penalizzazioni sull’assegno.

La questione dei giovani

Un’altra questione su cui i sindacati e il Governo dovranno trovare un punto d’accordo è, inoltre, quella relativa ai lavoratori più giovani. Molti di questi, infatti, avendo iniziato a lavorare dopo il 1995, non dispongono dell’integrazione al minimo per le pensioni più basse del regime retributivo. Questo perché ricadono esclusivamente nel contributivo.

Per loro l’idea sarebbe quella di introdurre una pensione di garanzia legata agli anni di contributi e ai periodi di disoccupazione e formazione. Ciò significherebbe, dunque, prevedere un minimo, in rapportato ai versamenti effettuati, ai periodi di disoccupazione, sottoccupazione e formazione.

È ovvio che al momento, sia per quanto riguarda i giovani sia per le donne, quelle sul tavolo sono ancora soltanto delle ipotesi. Tuttavia, bisogna tenere conto che la scadenza di Quota 100 è ormai alle porte e che dal 2022, in assenza di una riforma, avrà luogo il temuto scalone di 5 anni.