La questione riguardante la stabilizzazione dei precari continua ad essere al centro dell’attenzione politica. Il tempo, però, stringe e il ministro dell’Istruzione Bianchi dovrà prendere una decisione. L’obiettivo da perseguire è quello della copertura delle cattedre a settembre ma il punto focale è: come arrivare ad una soluzione equa e realizzabile?
Reclutamento docenti precari, Vespa: ‘G36 soluzione perfetta’
Il M5S continua a difendere la procedura assunzionale tramite concorsi selettivi mentre la Lega insiste nell’attuazione del DDL N. 1920, portato avanti dal senatore Pittoni. Il presidente di AnDDL (Associazione Docenti per i Diritti dei Lavoratori), Pasquale Vespa, è assolutamente convinto che la cosiddetta graduatoria ‘G36’ rappresenterebbe la soluzione: la G36 costituisce una graduatoria che dovrebbe includere i docenti che hanno prestato servizio per almeno 3 annualità di servizio, anche su sostegno. Una graduatoria che si potrebbe formare attingendo dalle GPS chi ha contratti per 3 annualità.
La proposta AnDDL
‘La proposta AnDDL – scrive Pasquale Vespa – contempla i diritti acquisiti da tutti’, le priorità di coloro che sono inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento, di chi ha vinto un concorso e di chi possiede già l’abilitazione. La proposta sottolinea la necessità di un percorso formativo attivo, da svolgersi prevalentemente a scuola con l’affiancamento di un tutor. Vespa rimarca il fatto che la proposta non ‘chiede l’assunzione di 200mila precari in un anno’ ma attraverso un piano triennale, dando la possibilità ai lavoratori di vedersi riconoscere il proprio diritto alla stabilizzazione.
#Senonoraquando?
‘La G36 a regime (doppio canale) sarebbe perfetta!’, scrive Pasquale Vespa che, amaramente, sottolinea il fatto che, proprio per questo motivo, la politica italiana non la adotterà mai. Il presidente di AnDDL ‘ringrazia’, pertanto, i politici che continuano a giocare con i lavoratori ‘come il gatto con il topo’, oltre ai sindacati ‘che dormono’. Vespa conclude ringraziando davvero i precari che continueranno a protestare per rivendicare i propri diritti.