Il dibattito sulla prossima Riforma pensioni si fa sempre più acceso e, nel frattempo, i sindacati si sono schierati contro la recente proposta formulata dal Presidente Inps Pasquale Tridico. Ecco quali sono le loro posizioni su una possibile pensione divisa in due quote.
Riforma pensioni: la proposta di Tridico e il no dei sindacati
Nel corso delle ultime settimane, il Presidente Inps Pasquale Tridico ha avanzato una nuova proposta a proposito della prossima Riforma delle pensioni.
Secondo Tridico una possibile soluzione al dibattito potrebbe, di fatto, essere quella di dividere la pensione in due quote.
Ciò vorrebbe, quindi, dire permettere l’uscita dal mondo del lavoro a 62-63 anni di età con la quota contributiva, mentre al raggiungimento dei 67 anni si otterrebbe quella retributiva.
Un’ipotesi che, a quanto pare, non è piaciuta per nulla ai sindacati, i quali hanno poi voluto spiegare le proprie motivazioni.
‘No ai pensionamenti a rate’
Come anticipato, dopo la proposta formulata dal Presidente Inps, alcuni esponenti dei sindacati si sono subito espressi in maniera sfavorevole.
In particolare, il segretario Cgil Roberto Ghiselli ha messo in evidenza come da un lato questa ipotesi sia certamente positiva per l’abbassamento dell’età pensionabile, ma come dall’altro tale sistema resti ancora fortemente penalizzante.
Dello stesso parere di Ghiselli sarebbero anche il segretario Cisl Ignazio Ganga e il segretario confederale Uil Domenico Proietti. Essi hanno, infatti, ricordato che al momento la priorità dei lavoratori deve essere l’istituzione di un sistema basato sulla flessibilità in uscita.
È chiaro, quindi, che ad oggi le parti sociali sembrerebbero convergere maggiormente con le posizioni della Lega a proposito dell’ampliamento di Quota 41.