Ministero dell'Istruzione
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Reclutamento e formazione docenti, il 30 aprile scorso è stato presentato alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Piano si articola in sei missioni, quella che interessa l’Istruzione e la Ricerca è la missione N. 4, con la quale si intende colmare le carenze strutturali, quantitative e qualitative dell’offerta di servizi di istruzione, in tutto il ciclo formativo.

Reclutamento e formazione docenti, cosa prevede il PNRR: le novità

In particolare, per quanto concerne il miglioramento del reclutamento e della formazione del personale docente, sono previste due riforme, ovvero la riforma del reclutamento dei docenti (riforma 2.1) e l’istituzione della scuola di alta formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti, personale tecnico e amministrativo.

Per quanto riguarda la formazione, nel testo scritto in inglese inviato a Bruxelles, si afferma quanto segue: ‘La riforma, prendendo atto della complessità del sistema che si rivolge alla più ampia gamma di dipendenti pubblici in Italia, mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale scolastico in linea con continuo sviluppo professionale e di carriera attraverso l’istituzione di un organismo qualificato responsabile delle linee guida per la formazione del personale scolastico in linea con gli standard europei, la selezione e coordinamento delle iniziative di formazione, eventualmente collegandole agli avanzamenti di carriera, come previsto per nella riforma del reclutamento. La formazione in servizio è già obbligatoria ai sensi della Legge 107/2015, art. 1, paragrafo 124.’

L’intervento partirà nel 2021 mentre l’approvazione della legge è prevista nel 2022: la riforma entrerà a regime entro il 2025 con la finalizzazione del progetto di investimento. I corsi di formazione saranno parte integrante del processo di verifica per il personale neo assunto. La scuola superiore di alta formazione svolgerà funzioni di direzione e coordinamento della formazione attività: la nuova formazione coinvolgerà Indire e Invalsi ma anche Università italiane e straniere.

Reclutamento docenti, cosa cambierà?

Per quanto riguarda il reclutamento docenti, come riporta anche il portale ‘Orizzonte Scuola’, la riforma ricalcherà la struttura dell’ultimo concorso straordinario, ovvero valutazione dei titoli e dei servizi, prova computer based, anno di prova e test finale. Il docente, una volta completato l’iter, dovrà restare almeno 3 anni nella sede dove è stato assunto. Prevista la semplificazione delle attuali procedure concorsuali riguardanti i concorsi pubblici: la valutazione dei titoli e dei servizi, unitamente allo svolgimento della prova computer based, determinerà una graduatoria che verrà utilizzata per coprire tutti i posti vacanti e disponibili.

Gli idonei saranno sottoposti a un anno di prova al termine del quale è prevista una prova finale (unicamente di idoneità, non influenzerà la graduatoria) che porterà all’immissione in ruolo del docente.
L’obiettivo sarà quello di semplificare e velocizzare la procedura del concorso ordinario, mettendo così fine al problema del precariato cronico.
Considerando il fatto che i titoli culturali rivestiranno una particolare importanza in sede di formazione della graduatoria dei vincitori, si dovrebbe procedere anche ad una revisione delle modalità di acquisizione di CFU aggiuntivi.

Qui sotto riportiamo il testo integrale del documento allegato al PNRR presentato alla Commissione Europea riguardante la missione 4 (Istruzione e Ricerca)