Stabilizzazione precari
Stabilizzazione precari

Stabilizzazione docenti precari, il vicepresidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, ha rilasciato un’intervista al ‘Messaggero Veneto’. Nell’intervista si parla di concorso straordinario ma anche degli scenari che si prospettano a settembre.

Concorso straordinario e reclutamento docenti, Pittoni: ‘Trabocchetti e tempi impossibili’

In merito al concorso straordinario, il senatore della Lega non si meraviglia affatto per i risultati disastrosi. ‘Le segnalazioni che mi arrivavano parlavano di trabocchetti e tempi impossibili. Quasi a indicare una precisa strategia contro i precari. I concorsi straordinari, di solito, dovrebbero agevolare la stabilizzazione di chi ha acquisito esperienza. La sensazione, qui, è che l’obiettivo fosse l’opposto’.

Pittoni sottolinea come l’Italia abbia i docenti più selezionati d’Europa, ‘eppure per qualcuno tale merito non sarebbe sufficiente per l’assunzione definitiva.’

Il prossimo anno si rischia di dover fronteggiare un altro numero record in fatto di supplenze, oltre 230mila contratti a termine. ‘Siamo al limite del tempo massimo – spiega Pittoni – per provvedimenti che garantiscano gli insegnanti in cattedra il prossimo settembre. Non vorremmo che, per interessi di partito, qualcuno stesse puntando ad un avvio di anno scolastico più disastroso dell’ultimo.’

Pittoni: ‘Il mio DDL offre soluzioni di buonsenso’

Il responsabile scuola della Lega rilancia il DDL N. 1920 come la soluzione adatta agli urgenti problemi di copertura delle cattedre. ‘Il mio progetto di semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti prevede una fase transitoria, con un piano personalizzato di assunzione, categoria per categoria. Sono 16 le categorie interessate, perché escluderne qualcuna significherebbe innescare una guerra tra poveri. Per la normativa e la giurisprudenza europea – ha sottolineato Pittoni – il datore di lavoro ha l’obbligo di non reiterare all’infinito contratti a tempo determinato. Di conseguenza, occorre stabilizzare il personale che, per un triennio, è stato destinatario di contratti a termine su posti vacanti e disponibili: questi ultimi erano attribuibili, invece, a tempo indeterminato’.