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Cartello

Attualmente al futuro incerto dei lavoratori prossimi alla pensione, si aggiunge anche l’incubo dei più giovani che ormai si domandano a quanti anni potranno uscire dal mondo del lavoro. Ecco cosa ci aspetta nei prossimi anni.

Giovani lavoratori tra incertezza e precarietà

Secondo il recente Rapporto di Euris e Consiglio nazionale giovani (Cng), la delicata questione previdenziale, senza un’adeguata riforma, è destinata in futuro a peggiorare ulteriormente.

Per i lavoratori più giovani, infatti, sembrerebbe essere riservata una vecchiaia incerta, frutto di lavori discontinui e precarietà.

L’indagine ha sostanzialmente ribadito alcuni dati poco rassicuranti noti ormai da tempo e che evidenziano come a 5 anni dalla fine degli studi:

  • solo il 37% degli italiani abbia un lavoro stabile;
  • il 24% risulti disoccupato;
  • il 12% possieda una casa di proprietà.

A tutto ciò si aggiunge poi il fatto che la stabilità lavorativa, quando arriva, non giunge prima dei 35 anni. In più, anche i dati sui salari sono tutt’altro che rassicuranti. Essi si attestano, infatti, a cifre molto basse.

Cosa accadrà, dunque, in futuro in tema pensionistico?

Incubo pensione: cosa accadrà in futuro?

Sempre stando a quanto riportato dal Consiglio nazionale giovani, almeno il 64% di questa categoria di lavoratori è preoccupato per il futuro pensionistico.

Nei prossimi anni ci si aspetta, infatti, che si potrà uscire dal mondo del lavoro solo dopo i 70 anni e con un assegno fortemente penalizzante.

Come ha di fatto spiegato Maria Cristina Pisani, presidente del Cng, per invertire questa tendenza bisogna necessariamente istituire una “pensione di garanzia per i giovani e un Osservatorio ad hoc che monitori gli impatti degli interventi, centrato su una strategia volta a ridurre la percentuale di Neet”.