Tra le oltre due milioni di domande presentate per l’aggiornamento delle graduatorie ATA di III fascia, alcune non sono andate a buon fine e non sono state accettate dal sistema. Il Ministero aveva lasciato del tempo per la correzione, ma alcuni candidati non se ne sono accorti. Quali sono le conseguenze?
Graduatoria III fascia ATA e domande non accettate
Non poche persone hanno avuto difficoltà nella compilazione della domanda per le graduatorie ATA di terza fascia, con la conseguenza che per alcuni di loro la domanda non è andata a buon fine. Chi non si è accorto della mancata ricezione della email di conferma, non è intervenuto per apportare le correzioni necessarie entro la scadenza dei termini.
Come conseguenza, non sarà inserito nelle graduatorie e non sarà chiamato per le supplenze per i prossimi tre anni, fino al nuovo aggiornamento (quando potrà reinserirsi). E dato che la responsabilità dell’inoltro corretto è a carico del candidato, non è possibile far nulla per ovviare alla situazione.
A meno che non si è certi di un errore del sistema. In tal caso è possibile presentare ricorso, presentando le prove.
Non sono in graduatoria di III fascia: quali alternative per lavorare?
L’unica alternativa alle graduatorie di III fascia ATA per essere chiamati come supplenti è l’invio della domanda di messa a disposizione (MAD) in diverse province. Ma bisogna tener conto di alcuni fattori:
- le domande di messa a disposizione vengono utilizzate in caso di graduatorie esaurite
- sono state presentate oltre 2 milioni di domande (dati per provincia)
- alcuni aspiranti non hanno inserito le 29 scuole, per cui le loro possibilità sono limitate, favorendo altri
Conoscendo questi fatti, è difficile dire se convenga o meno presentare la MAD. Ma tentar non nuoce, dice un proverbio.
LEGGI ANCHE: Graduatorie ATA III fascia 2021, controlli ed esclusioni: cosa sapere