Riforma pensioni 2022: ecco le ultime news aggiornate al 25 maggio. Quali sono, a tal proposito, le ipotesi ancora in gioco a partire dal prossimo anno?
Riforma pensioni 2022, news: le attuali ipotesi in gioco
La scadenza di Quota 100 si fa sempre più vicina e, nel frattempo, anche lo scenario relativo alla prossima Riforma pensioni sembra progressivamente delinearsi fra le diverse ipotesi in gioco.
Nelle ultime settimane si è, infatti, sentito parlare con maggiore insistenza di alcune misure ormai note da diverso tempo e che potrebbero costituire un’alternativa alla Legge Fornero e al cosiddetto scalone di 5 anni.
A tal proposito, a rimanere al momento tra le possibilità più gettonate sarebbero:
- Quota 41 per tutti;
- Quota 102 con 64 anni di età e 38 di contributi versati;
- Potenziamento del contratto di espansione per permettere l’anticipo pensionistico fino a 5 anni su base volontaria;
- Quota 92 (riservata ai lavoratori gravosi e alle donne) con 62 anni di età e 30 di contributi, in cambio di un assegno basato interamente sul calcolo contributivo;
- Scivolo Brunetta per i dipendenti pubblici con almeno 62 anni di età.
Alcuni dati
Per analizzare meglio ciò che accadrà alla scadenza di Quota 100, la società di consulenza finanziaria Progetica ha effettuato uno studio per il Corriere della Sera in cui ha mostrato il delinearsi di 3 scenari possibili.
Il primo caso prevede il ritorno alla Legge Fornero, il secondo l’introduzione di Quota 102 e, infine, il terzo, l’estensione di Quota 41. Ad essere preso in considerazione un campione di uomini e donne prossimo alla pensione e con un reddito netto di 2 mila euro al mese.
Nello specifico, Quota 102 consentirebbe agli uomini di anticipare il pensionamento fino a 3 anni e 2 mesi con una penalizzazione dell’11%. Mentre Quota 41 anticiperebbe la pensione fino a 1 anno e 11 mesi con un calo dell’assegno di circa l’8%.
Per quanto riguarda, invece, le donne, i benefici sarebbero leggermente inferiori a quelli dei colleghi maschi.
Tuttavia, come ha evidenziato la stessa Progetica, ad essere determinante nella scelta sarà l’impatto economico delle misure al vaglio e la loro sostenibilità nel tempo. Tutte questioni che molto probabilmente verranno affrontate dal Governo nel corso del prossimo autunno.