Sostegno, docenti specializzati contestano decreto Sostegni Bis

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Sostegno, i docenti specializzati sul sostegno hanno voluto esprimere tutta la loro insoddisfazione in merito ai contenuti del decreto Sostegni bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In particolare si sottolinea come le richieste avanzate non siano state ascoltate, in particolar modo il vincolo dei tre anni di servizio per l’immissione in ruolo dalla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Di fronte a questa indifferenza all’emergenza sostegno, il Movimento Nazionale Docenti di Sostegno rendono nota la loro intenzione di andare avanti per ottenere il riconoscimento dei loro diritti.

Movimento Nazionale Docenti di Sostegno e Decreto Sostegni Bis: ‘Richieste inascoltate’

‘Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Sostegni bis, notiamo con amarezza che le nostre richieste non sono state ascoltate’. I docenti specializzati sul sostegno sottolineano, infatti, come permanga il vincolo delle tre annualità di servizio per l’assunzione da prima fascia GPS.

‘Inoltre – prosegue la nota – la misura è sempre una tantum, quindi non prevede un piano strutturale di assunzioni per gli specializzati sul sostegno. Tutto ciò ci fa dedurre che non si vuole affrontare realmente ‘l’emergenza sostegno’, ma solo introdurre una misura di facciata che di fatto non risolve il problema del precariato sul sostegno, né tanto meno quello della continuità didattica per gli alunni con disabilità.’

Docenti sostegno: ‘Avanti per cercare di modificare il testo in Parlamento’

Il principale obiettivo del Movimento è l’attuazione effettiva dei diritti degli studenti con disabilità. Diritti costituzionali che, con l’emergenza sostegno, risultano essere calpestati. L’attuazione di tali diritti ha, quale altra faccia della medaglia, il riconoscimento del ruolo del docente specializzato.
Una categoria, quest’ultima, la cui professionalità è frutto di un percorso formativo altamente selettivo e che non può essere divisa.
‘Continuiamo alacremente a lavorare in questo senso – viene ribadito – Perché gli alunni con disabilità hanno diritto a un docente specializzato in ruolo che possa garantire la continuità didattica’.

I docenti specializzati sul sostegno annunciano la loro ferma volontà di andare avanti perché, ‘se da un lato vi è la delusione e l’amarezza, dall’altro ci teniamo a ribadire che saremo fermi nel continuare a lavorare, come sempre fatto, tramite tutti canali disponibili, per cercare di modificare il testo durante la fase di conversione in Parlamento.’

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