Azzolina attacca Sasso: 'Si informi prima di scrivere sciocchezze'

Nuovo botta e risposta tra il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso, e l’ex ministra Lucia Azzolina: oggetto del diverbio il post pubblicato dal ricercatore di Storia all’Università Ca Foscari, Simon Levis Sullam, il quale ha postato la foto di una libreria dove il libro di Giorgia Meloni è posizionato ‘a testa in giù’.

Botta e risposta Sasso-Azzolina sulla vicenda del libro di Giorgia Meloni

Il sottosegretario Sasso, a questo proposito, ha parlato di ‘brutta vicenda’ che ‘si aggrava ulteriormente. 
Non solo – scrive il deputato della Lega – questo personaggio non si è scusato per l’accaduto, minimizzando il suo vile gesto, ma ora si scopre anche un legame con il ministero dell’Istruzione. Levis Sullam, infatti, sarebbe stato chiamato a gennaio scorso dall’ex ministro Azzolina come esperto e componente della commissione incaricata di rivedere la didattica della storia per le scuole. Una commissione che avrebbe avuto lo scopo di fare “proposte per dare importanza alla storia come bene comune, come risposta al riaffacciarsi dell’odio, del negazionismo e dell’indifferenza”.

L’attacco di Sasso a Lucia Azzolina

Quasi superfluo sottolineare come la condotta di un individuo del genere non sia compatibile con un ruolo tanto delicato come quello di rivedere i programmi di storia per le nostre scuole. Avevo portato immediatamente la vicenda che ha riguardato la collega Meloni all’attenzione del ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, che ha avviato gli accertamenti del caso: resto in attesa di conoscere quali provvedimenti intenda attuare.

Ora, però, si è aggiunto un fatto nuovo: l’incarico presso il ministero dell’Istruzione di un individuo assolutamente di parte, che non fa mistero delle sue simpatie politiche sui social e che, soprattutto, compie azioni inqualificabili con espliciti richiami alla violenza e all’odio politico. La stessa università di Venezia ha preso le distanze da questo signore, chiamato a scrivere i programmi di storia per i nostri figli. Purtroppo pare che questa commissione sia stata confermata anche dall’attuale ministro Bianchi.

Ovviamente ciò non è ammissibile: sto verificando direttamente col Ministro se tale incarico sia stato ratificato. Mi auguro di no. Non sarebbe ammissibile né tollerabile concedere spazio a questa persona. Non possiamo affidare il percorso formativo dei nostri studenti a chi non è portatore di una cultura democratica, ma ha fatto della faziosità e dell’odio la propria stella polare.’

La risposta di Azzolina

La risposta dell’esponente del Movimento 5 Stelle è arrivata prontamente: ‘Ennesima polemica inventata dal sottosegretario Sasso – scrive Lucia Azzolina – Mi accusa di aver portato al Ministero dell’istruzione, con un incarico da consulente e come componente della commissione sulla Storia, il docente che ha postato una foto dei libri di Giorgia Meloni a testa in giù.
Non condivido quel comportamento, ma la questione è un’altra ed è molto semplice: non ho mai conferito alcun incarico da consulente, come asserisce il Sottosegretario amante di Dante, o meglio, di Topolino, né formalizzato alcun decreto istitutivo della commissione ministeriale sulla Storia, ufficialmente istituita invece solo pochi giorni fa.

Con l’avvento della pandemia anche le metodologie di apprendimento sono mutate e tutto ciò non poteva non esser tenuto in considerazione anche nella riflessione sulla scelta dei componenti. Non a caso non era stata fatta.
Sasso si informi prima di scrivere sciocchezze. Non può un sottosegretario basarsi su indiscrezioni di stampa. Dimostra di non avere idea di cosa succeda al Ministero, e non è la prima volta. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, lo informi delle sue scelte, così da evitare continue gaffes al suo sottosegretario.

Che Sasso sia, lui sì, responsabile di scelte sconsiderate sulle persone che ha cercato di portare al Ministero è cosa nota, avendo costretto il Ministro in carica, sull’onda dell’indignazione generale, alla revoca di una sua nomina, financo illegittima. Ma questo non lo autorizza a dire falsità. Taccia e chieda scusa.
Piuttosto, lo invito a concentrarsi, insieme al sodale di partito Durigon, a voler chiarire quanto emerso già settimane fa a seguito dell’inchiesta di Fanpage.’