Il concorso straordinario ha dato la possibilità ai vari vincitori di spianare loro una strada sicura verso l’immissione in ruolo in vista dell’anno scolastico 2021/2022. Come accade in ogni prova, il concorso in questione ha visto tanto vincitori quanto candidati che purtroppo non sono riusciti a superarlo. I docenti precari in questione dovranno quindi dire addio al loro lavoro? Del resto è evidente: con il massiccio passaggio al ruolo che il governo conta di effettuare nei prossimi mesi, diminuiranno le possibilità di supplenza nelle varie province. Senza contare che il MIUR vorrebbe lo svolgimento di concorsi ogni anno. I bocciati hanno dunque possibilità di salvaguardare la loro professione e di aspirare lo stesso a un posto a tempo indeterminato? La risposta è sì, fortunatamente.
Concorso straordinario: differenze con l’ordinario
Oltre allo straordinario, a breve dovrebbero partire anche i concorsi ordinari per i neolaureati. Bisogna tuttavia precisare come in questo caso, chi non supera la prova, non potrà ritentarla l’anno successivo per la medesima classe di concorso per cui partecipa ora. Come precisa Orizzonte Scuola, tuttavia questo non riguarda i candidati al concorso straordinario bandito nel 2020. Tale procedura concorsuale è quasi del tutto conclusa e di conseguenza non è possibile applicare il decreto valente per l’ordinario.
Le possibilità per i bocciati dello straordinario
Quindi, partendo dal quesito iniziale, i bocciati alla prova scritta del concorso straordinario avranno modo di rifarsi (e quindi di immettersi in ruolo potendo continuare a insegnare) partecipando al suddetto concorso ordinario per la stessa cdc per cui non hanno superato la prova, a patto che questi abbiano presentato la domanda entro il 31 luglio 2020, poiché non sono previste ulteriori istanze di partecipazione. Un’altra possibilità è la procedura straordinaria per l’abilitazione se i precari interessati hanno opportunamente effettuato l’iscrizione entro il 15 luglio 2020.
Assunzioni da GPS
Un’altra possibilità è tuttavia l’assunzione da GPS, a patto che siano soddisfatti i seguenti requisiti:
- L’inserimento di GPS di prima fascia o negli elenchi aggiuntivi appositi
- L’aver svolto su posto comune o di sostegno almeno tre anni di servizio entro l’A.S. 2020/2021. Da precisare come le annualità in questione non devono essere necessariamente continuative, ma dovranno essere effettuate entro gli ultimi dieci anni, oltre a quello corrente presso le scuole pubbliche.
Precisiamo, tuttavia, come il decreto sostegni-bis, che dovrebbe assicurare un certo numero di immissioni in ruolo entro il prossimo anno scolastico, seppur già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovrà prima affrontare l’iter parlamentare per la conversione in legge e, di conseguenza, potrebbe essere soggetto a emendamenti e, pertanto, a modifiche.