I giovani di Fratelli d’Italia annunciano l’intenzione di distribuire l’autobiografia di Giorgia Meloni “Io sono Giorgia” in almeno tre istituti superiori del capoluogo del Verbano-Cusio-Ossola. Tanto è bastato per far scoppiare una polemica. Il comune ha promesso battaglia. I diretti interessati hanno spiegato, tramite alcune dichiarazioni riportate da Repubblica, che l’obiettivo è quello di “dare la possibilità ai giovani di scegliere di leggere un libro nuovo, appena pubblicato, che racconta l’ultimo ventennio di storia politica italiana visto con gli occhi di una grande patriota”.
Giorgia Meloni: l’obiettivo degli studenti dell’istituto Cobianchi
Sono in tutto 3.500 gli studenti del liceo Cavallieri, dell’istituto Cobianchi e dell’istituto Ferrini-Franzosini che vogliono regalare alcune copie del libro scritto dalla leader di Fdi, Giorgia Meloni. Il comune però non è d’accordo. L’assessore alla Cultura e Istruzione del comune di Verbania, Riccardo Brezza, fa sapere tramite un post su Facebook: “La proposta che arriva dalla sezione giovanile di Fratelli d’Italia di donare il libro di Giorgia Meloni alle biblioteche scolastiche degli istituti superiori del territorio è un atto di provocazione politica che supera ogni limite”.
Riccardo Brezza aggiunge: “Che i giovani facciano politica e si occupino della cosa pubblica è senz’altro una buona notizia ma strumentalizzare la scuola pubblica per fini politici di parte è quanto di più scorretto si possa fare. Il mio ruolo amministrativo mi impone di scindere il giudizio politico da quello istituzionale, ma questo non mi impedisce di esprimere tutta la mia contrarietà verso questa proposta che non ha alcuna possibilità di essere realizzata. Gli studenti e le studentesse leggono e leggeranno ciò che vogliono, ma non saranno i partiti politici a decidere cosa. Quindi, per quanto di mia competenza, la biografia di Giorgia Meloni continuerà a rimanere fuori dalle scuole verbanesi”.
La premura di Riccardo Brezza
Riccardo Brezza ha dunque contattato i presidi delle scuole per avere un punto sulla situazione e comprendere fin dove si fosse spinta l’iniziativa. L’assessore precisa: “Formalmente le scuole, per il momento, non hanno ricevuto alcuna comunicazione di questa donazione e mi pare di capire che anche dai dirigenti ci siano perplessità sulla possibilità di accettare i libri. Fatta salva l’autonomia scolastica, ritengo che iniziative di questo tipo siano strumentali, e sarebbe la stessa cosa se i giovani del Pd regalassero alle scuole il libro di Enrico Letta”.