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Riforma pensione 2022: nuova ipotesi al vaglio per l’Esecutivo sul fronte pensioni. Se da un lato, infatti, si allontana l’idea di una possibile Quota 41 per tutti, dall’altro spunta la proposta per l’uscita anticipata a 64 anni di età. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.

Il problema dei costi

Mentre si avvicina sempre di più la scadenza di Quota 100, il Governo è tornato ad occuparsi della futura Riforma previdenziale, alla luce anche del rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica.

I dati hanno, di fatto, evidenziato che dal 2012 al 2020 (vale a dire nel periodo di riferimento alla Legge Fornero) il sistema delle deroghe ha portato a più di 711 mila pensionamenti anticipati. Per una spesa pari al 18,7% sul totale delle pensioni erogate. 

Inoltre, come ha sottolineato la Corte dei Conti, nei prossimi due anni la spesa previdenziale “potrà rappresentare un rilevante elemento critico per i conti pubblici”.

Con la prossima Riforma pensioni sarà, dunque, necessario riuscire a contenere i costi. E, proprio a tal proposito, il Governo ha formulato una nuova ipotesi che nei prossimi mesi potrebbe sostituire Quota 100.

Riforma pensione 2022: uscita anticipata a 64 anni

Alla luce dei dati raccolti, anche la Corte dei Conti ha formulato una sua ipotesi a proposito della prossima Riforma pensioni.

L’obiettivo sembra essere di fatto quello di “costruire un sistema di uscita anticipata che converga su una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro”.

Nello specifico, si potrebbe pensare di fissare la soglia dell’età pensionabile a 64 anni, accettando però in ogni caso il sistema del calcolo puramente contributivo.

In questo modo, sarebbe possibile permettere l’uscita anticipata dal mondo del lavoro senza però un eccessivo impatto sulla spesa pubblica.