Straordinario gratis, concorsi e mobilità: emendamenti al Decreto Sostegni Bis

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Scuola e Decreto Sostegni Bis, lo straordinario gratis dal 1° settembre all’inizio delle lezioni, la mobilità e i concorsi sono tra le questioni più ‘scottanti’, oggetto di emendamenti al provvedimento, il cui testo è attualmente al vaglio della commissione bilancio della Camera.

Straordinario gratis fino all’inizio delle lezioni, mobilità e concorsi

Per quanto riguarda lo straordinario gratis dei docenti, dal 1° settembre all’inizio delle lezioni, viene contestata la sua legittimità: ricordiamo che le nuove disposizioni impongono un onere maggiore sulla prestazione dei docenti senza che sia prevista la necessaria retribuzione aggiuntiva. Una normativa che andrebbe a sbattere duramente con l’articolo 36 della Costituzione, dove viene sanciti il principio della giusta retribuzione, secondo cui questa debba aumentare in proporzione all’aumento della quantità della prestazione. Per non parlare dell’articolo 2113 del Codice Civile dove si vieta il lavoro non retribuito. Viene contestato anche il fatto che la retribuzione e la prestazione costituiscano materie di stretta competenza della contrattazione collettiva. 

Concorsi

Gli emendamenti al decreto Sostegni Bis riguarderanno anche le disposizioni secondo cui viene preclusa all’aspirante docente la possibilità di partecipare al concorso successivo qualora lo stesso candidato non superi quello precedente. Anche in questo caso si parla di incostituzionalità, considerando che, come sottolinea il quotidiano ‘Italia Oggi’, il Consiglio di Stato, con la sentenza 163/1983 e in riferimento all’articolo 3 della Costituzione, ha ritenuto opportuno attribuire ad ogni cittadino il diritto fondamentale di realizzare lo sviluppo della sua personalità. Un diritto che trova nel lavoro una delle massime espressioni: la normativa contenuta nel decreto Sostegni Bis andrebbe a ledere tale diritto.

Mobilità

Infine, la questione mobilità. Anche in questo caso vengono richiamati princìpi enunciati nella Costituzione, come l’articolo 97 (principio di buona amministrazione) e gli articoli 29 e 30 rapportati all’interesse al ricongiungimento familiare, per la tutela dell’unità familiare e il diritto dei figli di usufruire dell’apporto educativo e assistenziale di entrambi i genitori.  

Seppur ridotto da cinque a tre anni, il vincolo di permanenza nella sede andrebbe in contrasto con la Costituzione in quanto costituisce ostacolo al diritto di vicinanza dei propri familiari: una situazione di disagio che potrebbe determinare conseguenze negative anche sulla qualità della prestazione.

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