Problemi di concentrazione: si può insegnare l’attenzione a scuola? Ecco come aiutare gli studenti a prendere consapevolezza del problema per poi risolverlo.
Problemi di concentrazione a scuola
Come evidenziato da moltissimi insegnanti, spesso gli studenti rivelano uno scarso livello di concentrazione in classe con conseguenze negative anche sui processi di apprendimento.
Bisogna, inoltre, considerare che nella maggior parte dei casi gli alunni non sono nemmeno consapevoli di riscontrare questa difficoltà. Con il risultato di peggiorare ulteriormente la situazione.
Tuttavia, al contrario di quanto si possa pensare, l’insegnante può intervenire attraverso diverse strategie per aiutare i propri allievi a riflettere su questo aspetto e recuperare, quindi, la propria concentrazione. Vediamo subito come.
Le strategie da adottare
Per aiutare gli studenti a comprendere meglio il proprio livello di attenzione per poi potenziarlo, l’insegnante può utilizzare molteplici strumenti provenienti dalle materie che insegnano. Per esempio:
- in ambito letterario ci si può servire della lettura di un testo oppure della visione di un film con un successivo dibattito in classe per verificare quanto appreso;
- allo stesso modo in musica e nelle arti figurative è possibile valutare il livello di attenzione rispettivamente in base all’ascolto e alla capacità di osservazione;
- tecnologia, scienze ed educazione fisica, invece, intervengono direttamente sui processi attentivi del sistema nervoso.
In questo senso è, quindi, possibile concludere che l’attenzione, proprio come le altre competenze, non è necessariamente una qualità innata, ma al contrario si può insegnare ed apprendere anche a scuola.