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Pensioni e Covid: Inps in rosso dopo la terza ondata della pandemia. Cosa accadrà adesso?

Pensioni: il bilancio Inps dopo la pandemia

Come ha evidenziato il bilancio Inps in riferimento al 2020, durante l’anno della pandemia l’Istituto previdenziale ha registrato un buco di oltre 25 miliardi di euro.

A pesare fortemente sui conti dell’Inps sarebbero stati in primis i 15 miliardi in meno rispetto al 2019 di entrate contributive.

Stando, infatti, a quanto si legge sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore, i contributi dei lavoratori dipendenti si sarebbero fermati a quota 139,7 miliardi. Vale a dire -10,5 miliardi rispetto all’anno precedente.

Gli autonomi, invece, avrebbero versato 19,8 miliardi contro i 20,2 dell’anno prima. In leggero calo anche le entrate provenienti da parasubordinati e liberi professionisti.

A risultare, infine, in crescita soltanto le contribuzioni dei dipendenti pubblici che passerebbero da 57,4 miliardi nel 2019 a 57,6 nel 2020.

A tutto ciò si aggiunge, inoltre, il fatto che durante la pandemia l’Inps ha dovuto erogare prestazioni quali Reddito di cittadinanza, Naspi e Reddito di emergenza a 15,1 milioni di soggetti, per un costo totale di 44,5 miliardi.

L’altro lato della medaglia

Se da un lato occorre, quindi, tenere a mente che l’Inps si è trovata a sostenere costi superiori rispetto alle entrate effettive, dall’altro bisogna anche considerare che ha visto ridursi drasticamente le uscite legate alle pensioni, soprattutto dopo la terza ondata del Covid.

Come ben sappiamo, infatti, la pandemia avrebbe colpito in particolar modo gli anziani, comportando così un elevato numero di pensioni ‘eliminate per decesso’.

Nello specifico nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 l’Istituto previdenziale avrebbe smesso di erogare quasi 100 mila assegni pensionistici. Oltre 90 mila tra ottobre, novembre e dicembre e 75 mila a marzo 2021.

Ad ogni modo, il presidente Inps Pasquale Tridico ha recentemente cercato di rassicurare lavoratori e pensionati, lasciando intendere che, secondo le prime stime effettuate, la pressione sul bilancio dell’Istituto dovrebbe cominciare a ridursi già a partire da quest’anno.