Da oggi 1 luglio migliaia di precari docenti e ATA della scuola sono senza lavoro: il rituale del licenziamento di massa si ripete ogni anno. In un comunicato, la UIL scuola scrive che questo ‘non è più accettabile’ e chiede se c’è volontà di cambiare le cose.
Licenziamento precari docenti e ATA: cosa vuole fare il Governo?
Per la Uil il problema del licenziamento dei precari scuola docenti e ATA non è tecnico, ma politico. “Il momento straordinario impone risposte straordinarie” scrive.
“Siamo in presenza di un danno creato dagli errori dallo Stato – osserva Turi – ma si ragiona con due pesi e due misure: per il danno che lo stesso stato ha determinato per le cartelle esattoriali, si è provveduto con una sanatoria economica. Per il danno sulle persone, non si vuole risolvere in una sanatoria per farlo pagare ai lavoratori“.
Una situazione dove un insegnante su 4 è precario, non è più tollerabile. Vanno cambiate le procedure di reclutamento.
Oggi 100mila precari scuola licenziati
Da oggi 100 mila sui 250 mila tra precari docenti ed ATA sono licenziati. Questi dovranno ricorrere alla Naspi. Ogni anno, tra giugno e settembre, migliaia di persone vengono rimandate a casa per essere riassunte poi tra settembre e dicembre.
La UIL scrive in conclusione: “Non sarà più possibile accettare quanto accaduto lo scorso anno: sull’altare del ‘merito’ sono state sacrificare 33 mila cattedre destinate ai precari, rimaste purtroppo vuote. Siamo in presenza di una situazione estremamente delicata che non può essere risolta con il concorso classico che non misura quella parte di professione docente legata all’esperienza e all’attitudine a svolgerla.
Vanno individuate soluzioni diverse e va ridata alla scuola la sua funzione essenziale, non quella effimera e ideologica dell’efficienza produttiva, ma della formazione di cittadini liberi e consapevoli. Per far questo servono professori in classe motivati e capaci di fare il loro lavoro“.