DAD, indagine su studenti, docenti e DS
DAD, indagine su studenti, docenti e DSYoung student watching lesson online and studying from home. Young woman taking notes while looking at computer screen following professor doing math on video call. Girl studying from home on pc.

Ieri si sono resi noti i risultati di un’indagine condotta dalla Fondazione Agnelli che ha effettuato un bilancio sulla DAD raccogliendo le opinioni di studenti, insegnanti e Dirigenti Scolastici. Durante l’emergenza sanitaria la Dad è stata la misura principale adottata soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado. Solo nella seconda parte dell’anno, a fasi e a piccoli gruppi alterni, infatti gli studenti più grandi sono potuti ritornare tra i banchi.

Indagine sulla Dad della Fondazione Agnelli

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha comunicato una prima sintesi dei dati raccolti nella ricerca “La DAD nell’anno scolastico 2020-21: una fotografia. Il punto di vista di studenti, docenti e dirigenti”.  L’indagine è stata condotta su un campione di 123 scuole secondarie di secondo grado di tutto il terriotorio nazionale. Ha coinvolto  11.154 studenti, 3.905 docenti e 105 Dirigenti Scolastici.

Nessuna variazione metodologica significativa nella Dad

Gavosto ha evidenziato che la Dad non ha comportato nessuna variazione significativa nella metodologia e nell’organizzazione didattica. La consueta lezione frontale si è svolta in modalità on line ed in sincrono: non si è registrato nessun cambiamento significato della didattica tradizionale. Tempi, metodi, compiti, verifiche, attività e strumenti adottati non hanno considerato che è ben diverso fare lezione in presenza che a distanza.

In troppi pochi casi, meno di 1 su 5, gli insegnanti hanno fatto uso delle innovative piattaforme digitali per sperimentare giochi didattici ed esercizi interattivi: tutte attività che avrebbero non solo personalizzato ma anche reso più coinvolgente il processo di apprendimento-insegnamento.

Calo di attenzione in Dad e difficoltà nel relazionarsi

Ciò ha comportato una maggiore difficoltà per gli studenti: il 73% ha dichiarato di aver avuto fatica nel seguire le lezioni in Dad e nel prestare attenzione. Il 65% ha evidenziato un affaticamento maggiore dopo una giornata di didattica on line  rispetto ad un giorno di scuola in presenza. La ricerca ha rivelato che difficoltà tipiche dell’apprendimento a distanza sono state proprio il mantenere viva la concentrazione, la motivazione e l’interesse. A riguardo i docenti concordano con gli studenti.

Gli alunni denunciano anche difficoltà nel relazionarsi con i compagni ed i docenti durante la Dad: per la maggior parte  l’interazione, lo scambio e la collaborazione sono peggiorati.

Calo degli apprendimenti ed accrescimento delle diseguaglianze educative?

La maggior parte degli studenti afferma di aver affrontato verifiche ed interrogazioni con minor ansia, poiché ha avuto più possibilità di copiare e suggerire. Solo il 57%   dichiara di aver appreso in Dad in ugual misura di quanto avrebbe fatto in presenza. Ma la percentuale si abbassa al 46% per gli alunni socialmente ed economicamente più svantaggiati e didatticamente più deboli: questo è un dato molto importante perché fa riflettere sulle possibili diseguaglianze educative accentuate da un anno e mezzo di Dad.

No ad una ristrutturazione significativa del quadro orario

I dati raccolti tra gli studenti e i presidi concordano nell’evidenziare che non si è registrata nessuna ristrutturazione significativa del quadro orario: gli alunni sono stati impegnati per 5/6 ore al giorno davanti al pc così come se fossero stati in classe. Solo l’8% delle scuole ha predisposto tempi diversi e maggiori per le materie fondamentali o d’indirizzo.

DS, ancora i docenti hanno bisogni formativi da colmare

Gli stessi docenti e Dirigenti Scolastici hanno testimoniato sulla limitata innovazione didattica, confermando che la lezione si è trasformata solo in una videolezione. Questo comprova come la scuola italiana non fosse pronta a sostenere in brevissimo tempo un mutazione del suo modus operandi. Tantissime sono state le difficoltà almeno iniziali riscontrate in primo luogo dagli insegnanti stessi che spesso non avevano abbastanza dimestichezza con il digitale.

Ma una differenza salta agli occhi: l’85% dei docenti ha affermato di avere competenze più che sufficienti per lo svolgimento della Dad. I DS sottolineano nvece che la maggior parte degli insegnanti ha ancora molti bisogni formativi da colmare, in merito a metodologie e strategie adatte alla didattica a distanza.