Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi

Scuola, come si ripartirà a settembre? Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi tira dritto per la sua strada, pienamente convinto che all’avvio del prossimo scolastico si possa avere una situazione di ‘normalità’ o quasi. I nodi da sciogliere, però, sono tanti a cominciare dalla ripresa delle lezioni in presenza: in molti dubitano, infatti, che il nuovo anno scolastico possa cominciare per tutti in presenza, considerando il moltiplicarsi della diffusione delle varianti Covid

Scuola nel caos a settembre? I nodi da sciogliere

L’emergenza sanitaria rappresenta una della questioni più ‘calde’ in vista della ripartenza della scuola: il Comitato Tecnico Scientifico ha ribadito come le misure sin qui adottate dovranno essere mantenute anche a settembre, considerando il fatto che una larga maggioranza di studenti non è stato vaccinato (ma anche una buona fetta di docenti e personale ATA).

Un altro nodo da sciogliere in vista della ripresa della scuola è legato all’annoso problema delle ‘classi pollaio’. Se da una parte il CTS insiste sull’osservanza delle ferree regole sanitarie, rischiano di acuirsi le problematiche legate al distanziamento e al reperimento di nuovi spazi. Non mancano i dubbi riguardanti l’organico aggiuntivo Covid.

E poi c’è il problema delle cattedre vuote, 112mila solo in organico stabile. Anche se il decreto Sostegni Bis ha provato ad allargare la platea dei precari da stabilizzare, molte di queste cattedre rischiano di rimanere vuote. Altro che ‘docenti tutti in cattedra a settembre’ come dichiarato più volte dal ministro Bianchi. I sindacati continuano a parlare di un minimo di 200mila supplenze.

Fratelli d’Italia punta il dito contro il Ministro Bianchi

Le deputate di Fratelli d’Italia, Carmela Ella Bucalo e Paola Frassinetti, non hanno esitato a criticare il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alla questione della stabilizzazione dei precari.


‘Un emendamento del PD, frutto di un compromesso con i 5 Stelle, spegne la speranza di una ripresa per la scuola. L’obiettivo primo, interventi risolutivi per il precariato, e’ ben lontano dall’essere raggiunto. Questo, nonostante l’illusoria dichiarazione del ministro Bianchi: “tutti in cattedra a settembre”.

E la scuola italiana rimane nel caos. In questo quadro cosi’ desolante – insistono le esponenti FdI – arrivano le esternazioni irrispettose dell’ex ministro Azzolina che non desiste nel continuare ad insultare migliaia di docenti precari, parlando di un’ ipotetica sanatoria nel decreto sostegni bis.

Bianchi dovrebbe ricordare che nulla e’ stato modificato negli organici rispetto allo scorso anno e che un ministro che sa dove mettere mani non ha bisogno di ricorrere alla magia, visto che non occorre tirare fuori i docenti dal cilindro.

Ci sono eccome, basta stabilizzarli. Intanto, tra due mesi tutti in classe, pronti per un nuovo anno scolastico non in sicurezza, tra cattedre vacanti, organici ATA insufficienti (sorveglianza e vigilanza degli alunni uguale a zero), senza interventi sull’edilizia scolastica e sui trasporti’.