Riapertura scuole a settembre, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha avuto un lungo confronto con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Naturalmente, la scuola non è stato l’unico argomento di discussione ma, senza alcun dubbio, l’argomento riveste una particolare importanza alla luce delle preoccupazioni relative ai possibili rischi contagio con le nuove varianti e la questione vaccini per studenti e personale scolastico.
Salvini: ‘Esclusione dalle scuole per chi non è vaccinato? Inimmaginabile’
‘Abbiamo parlato a lungo della riapertura delle scuole, per tutti e in sicurezza – ha dichiarato il leader leghista – Senza esclusioni. L’esclusione dalle classi per chi non è vaccinato, per me non è assolutamente immaginabile. Tutti i fragili hanno tutta la convenienza di mettersi in sicurezza con il vaccino.
Il vaccino deve essere una scelta, non può essere un obbligo. Ho parlato con Draghi del ritorno a scuola per tutti, con tutti gli insegnanti in classe e con tutti i bambini e gli studenti in classe senza preclusioni e senza esclusioni.’
Salvini sul voto e sulla situazione politica in Italia
‘Si vota il 10 ottobre – ha dichiarato Matteo Salvini, parlando di ‘sostanziale sintonia su tutto’ con il premier Draghi. ‘Chiunque si metterà di traverso sulle riforme, che sia Conte, che sia Grillo o che sia qualche corrente del Pd, avrà nella Lega un avversario perché la situazione economica è positiva, la smettano gli allarmisti di professione. La Lega c’è.
Bisogna correre e accelerare sulle riforme, c’è quella della giustizia da portare in Parlamento e da approvare entro l’estate, e i referendum su cui stiamo raccogliendo le firme per coprire temi che la riforma Cartabia non affronta. Poi riforma fiscale, Pa e avvio dei cantieri fermi.
Ho sottoposto al presidente ciò che è stato avanzato dalle regioni: cambiare i criteri di colori ed eventuali chiusure, quindi passare dal numero dei contagi a quello dei ricoveri e delle terapie intensive, che fortunatamente è sotto controllo. Ci potranno essere più contagi? Sì, ma questo non vuol dire che ci saranno più ricoverati e morti’.