Quota 100
Quota 100

Qual è il bilancio di Quota 100? Ci sono stati più benefici o maggiori penalizzazioni? Ecco svelato il rovescio della medaglia della misura di anticipo pensionistico più discussa degli ultimi anni.

Quota 100: chi ne ha beneficiato

In scadenza il prossimo 31 dicembre, Quota 100 è stata una delle misure di anticipo pensionistico più discussa degli ultimi anni.

Ad ogni modo, stando ai dati raccolti dall’Inps, sembra proprio che tale meccanismo non abbia portato con sé soltanto benefici per i lavoratori. Alcune categorie, infatti, ne sarebbero risultate fortemente penalizzate.

In particolare, secondo uno studio condotto su un campione di 70 mila aventi diritto, Quota 100 è stata d’aiuto soprattutto ai ceti benestanti. Vale a dire a coloro che hanno potuto scegliere di lasciare in anticipo il mondo del lavoro, senza aspettare i 67 anni.

Da una fotografia un po’ più dettagliata della realtà, ad andare in pensione a 62 anni di età e con 38 di contributi sono stati perlopiù i dipendenti nel settore pubblico e privato, il cui redditi medio è di circa 36 mila euro annui.

Quali sono le categorie più sfavorite

Nel complesso si potrebbe, quindi, dire che da un lato l’anticipo pensionistico ha favorito sostanzialmente chi ha potuto permettersi di uscire prima dal mondo del lavoro, dall’altro ha penalizzato soprattutto le donne.

Dal punto di vista del genere, infatti, le donne hanno richiesto di beneficiare di Quota 100 l’11% in meno rispetto agli uomini.

Un dato senza dubbi significativo se si considera che ben il 44% dei lavoratori aventi diritto ha di fatto richiesto l’assegno anticipato.