Insegnanti scuola primaria, docenti SFP: ‘Ancora due pesi e due misure’

Gli insegnanti di Scienze della Formazione Primaria non esitano a criticare il fatto che gli emendamenti al decreto Sostegni Bis abbiano completamente dimenticato il personale della scuola primaria. Una nota del Coordinamento Nazionale SFP ha sottolineato alcuni aspetti importanti.

Docenti SFP: ‘Ancora due pesi e due misure’

‘Due pesi, due misure. Ancora’, affermano i docenti SFP sottolineando come la politica sia perfettamente a conoscenza del fatto che i laureati in SFP hanno maturato un servizio misto, dato che le cattedre su posto comune ‘sono state sottratte loro da chi stava in Gae con cautelare’.

Così, i posti residuali saranno assegnati da GPS, a condizione di possedere 3 annualità di servizio su posto comune: in aggiunta nessuna richiesta di servizio per chi ha la specializzazione su sostegno. Da qui, l’espressione ‘due pesi, due misure’.  

AGENDA DOCENTE: Agenda Giornaliera per Insegnanti della Scuola Primaria Anno Scolastico 2021/2022

Gli insegnanti della scuola primaria sottolineano come si continui ad insistere sull’istituzione di percorsi accademici che preparino i docenti e che li abilitino a lavorare nella scuola. Eppure, in qualsiasi emendamento, riforma o provvedimento, si continua ad ignorare l’unico percorso accademico abilitante all’insegnamento presente in Italia, ovvero Scienze della Formazione Primaria. Si tratta di un percorso che è stato svilito e umiliato, trattato alla stregua di un vecchio diploma magistrale. 

‘Continua il balletto dei concorsi straordinari, per noi solo ingiustizie e iniquità’

Il Coordinamento Nazionale SFP ha sottolineato come ai laureati sia stato promesso un concorso ordinario col 50 per cento delle assunzioni, ‘con una manciata di posti e senza idonei, ma solo vincitori, che si continua a rimandare e a modificare a colpi di decreto.

Continua il balletto dei concorsi straordinari, sempre nuovi, sempre diversi – insistono i docenti SFP – che non fanno altro che implementare ingiustizie e iniquità verso chi ha svolto un percorso lungo e mirato alla professione insegnante’.