Carta del Docente per il bonus 500 euro
Carta del Docente per il bonus 500 euro

Bonus 500 euro, estensione della Carta del Docente anche ai precari? Sarà la Corte di Giustizia Europea a prendere una decisione in merito. È stata pubblicata, infatti, l’ordinanza di remissione in Corte di Giustizia Europea presso il Tribunale di Vercelli che rimette ai giudici di Lussemburgo la questione riguardante la Carta del Docente per il personale precario, una questione che potrebbe muovere circa 800 milioni di euro di arretrati.

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Precaria fa causa allo Stato per la Carta del Docente: partita causa ‘pilota’

È la città di Biella a diventare protagonista della causa giudiziaria che vedrà, da un lato, i precari della scuola che rivendicano il loro diritto relativo al bonus 500 euro (un beneficio che attualmente riguarda solo i docenti di ruolo) e, dall’altro lato, lo Stato. È, infatti, una docente biellese, Valentina Sitzia, colei che rappresenterà, insieme ai suoi legali, i precari italiani della scuola di fronte alla Corte di Giustizia Europea in quella che può essere definita la causa ‘pilota’ per il bonus 500 euro.

Valentina Sitzia, al giornale ‘Il Biellese’, ha spiegato come è nata l’iniziativa: ‘Mi ero rivolta all’avvocato Giovanni Rinaldi e ad Anief Biella circa un anno fa per un problema di scatti di anzianità non riconosciuti’. Nonostante il suo scetticismo, l’insegnante precaria riuscì ad ottenere 9mila euro di arretrati oltre ad un risarcimento di 5mila euro.

Poi è nata la questione Carta del Docente: ‘Mi avevano anticipato che sarebbe stata una causa lunga e difficile ma mi sono fidata’. Valentina Sitzia non sa ancora cosa succederà, ma se tutto andrà bene come si spera, sarà ben felice di aver aperto le porte a migliaia e migliaia di colleghi precari.

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Il precedente che fa ben sperare

Come spiega l’avvocato Giovanni Rinaldi ‘una sentenza della Corte di Lussemburgo del 2019 (Usariz/Arosegui) aveva riconosciuto, in seguito alla remissione del Tribunale Amministrativo di Pamplona (Spagna), il diritto di ricevere le indennità sessennali “per formazione continua” anche ai dipendenti di ruolo inquadrati nella funzione pubblica docente, senza esclusione di coloro che sono dipendenti temporanei, quando, sotto il profilo della percezione dell’indennità in discussione, le due categorie di lavoratori in parola si trovano in situazioni comparabili.’

Una sentenza che ha indotto l’avvocato, in collaborazione con i colleghi Nicola Zampieri, Walter Miceli e Fabio Ganci, il team di legali Anief, a proporre i ricorsi.

Quanto tempo ci vorrà per istruire il procedimento a Lussemburgo, sede della Corte? Ipoteticamente 8 mesi circa. Una decisione che potrebbe avere effetti molto importanti perché andrebbe a produrre la disapplicazione dell’articolo 1 comma 121 della Legge 107/2015: verrebbe così sancito il diritto di migliaia di precari ad ottenere 500 euro per ogni anno scolastico a partire dal 2015/16 in poi, in cui hanno stipulato contratti a tempo determinato al 30 giugno o al 31 agosto.

Secondo una stima prudente, sarebbero circa 800 i milioni di euro di arretrati che lo Stato dovrà trovare per tutti quegli insegnanti che, in forza della disapplicazione, potranno rivolgersi al giudice del lavoro.