Burnout e stress
Burnout e stress

Indennità di rischio e finestra pensioni: sono le richieste di Anief al Governo per la lotta allo stress da lavoro di docenti e personale ATA. Il sindacato denuncia il fatto che la politica continua ad occuparsi di questioni scolastiche marginali, mentre tralascia quelle rilevanti. Tra queste:

  • il riconoscimento delle malattie derivanti dalla sindrome di burnout,
  • adeguamento dello stipendio agli effettivi rischi che comporta la professione,
  • forme di pre-pensionamento che permetterebbero a docenti e Ata di evitare di ammalarsi dopo i 60 anni.

Docenti e ATA, lo stress da lavoro

Le norme vigenti, spiega Anief, prevedono da tempo che chi ha alle dipendenze dei lavoratori è tenuto a controllare e prevenire le malattie professionali (stress incluso). Ma negli ultimi 13 anni, nelle scuole, non si è andati oltre alla somministrazione di questionari. E intanto il personale si ammala. 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega: ‘il Covid19 ha reso ancora più evidente questa tendenza. Operare in condizioni ambientali difficili, spendersi e studiare in continuazione metodologie didattiche efficace e da personalizzare in base alle esigenze dei singoli alunni, svolgere contemporaneamente didattica a distanza e in presenza, lavorare a centinaia di chilometri da casa per anni senza possibilità di tornare ad abbracciare figli e parenti, hanno contribuito ad innalzare i già elevati rischi di incorrere in patologie da burnout. Tutto questo, però, non viene riconosciuto‘.

Il lavoro a scuola logora. Lo dicono i numeri. Lo dice la scienza.

Per questo nello stipendio andrebbe collocata una specifica indennità di rischio biologico e di burnout e a livello previdenziale, andrebbe prevista una formula di pre-pensionamento che permetta di lasciare nella scuola il lavoro a 62 anni, conservando per intero il montante previdenziale accumulato.

Le richieste di Anief

Vista l’incidenza dello stress sul personale della scuola, docenti e ATA, il sindacato Anief continua da tempo a chiedere:

  • una diaria da rischio biologico, come quella assegnata nel settore sanitario;
  • una indennità per i trasferimenti di sede,
  • indennità di incarico del personale precario che oggi è riconosciuta solo se si fa ricorso in Tribunale,
  • che tutte le figure professionali che operano nella scuola figurino nell’Ape Sociale confermata dal DEF anche per il prossimo anno.
  • che il docente abbia la possibilità di lasciare il servizio a 62 anni, senza tagli all’assegno di quiescenza, conteggiando ovviamente i contributi accumulati sino a quel momento.