Concorsi scuola, il Decreto N. 105 del 23 luglio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contiene nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid: come già ampiamente trattato, il decreto prevede importanti indicazioni per quanto riguarda l’obbligatorietà del Green Pass.
Concorsi scuola, cosa cambia con l’obbligo del Green Pass
L’articolo 3 del Decreto N. 105 è quello che riguarda l’impiego delle certificazioni verdi Covid-19. Da venerdì 6 agosto, lo svolgimento di alcune attività, tra le quali le procedure concorsuali, dipenderà dal possesso del Green Pass, comprovante l’inoculamento (almeno) della prima dose vaccinale o la guarigione dall’infezione da Sars-CoV2 (validità 6 mesi), o l’effetuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo (validità 48 ore).
Per il momento la certificazione verde non sarà necessaria per l’accesso al lavoro (ma non è detto che in futuro possa essere introdotta): per l’effettuazione dei concorsi, invece, sarà obbligatoria.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha usato toni molto duri contro questo provvedimento che, secondo il leader sindacale, ‘contiene dei profili di incostituzionalità: dovranno dotarsi di certificato verde mezzo milione di candidati che un anno fa hanno fatto domanda per partecipare al concorso ordinario di scuola primaria e secondaria.
Green Pass, Anief: ‘Siamo contro la certificazione verde nelle scuole’
Secondo noi – afferma Pacifico – si poteva garantire la salute di tutti in modo ben diverso. Così si discriminano i cittadini che ambiscono all’accesso al pubblico impiego. Stiamo parlando di diritti alla cittadinanza. Si potevano organizzare le prove selettive in maniera telematica o ancora a pensare a sessioni speciali.
Si sta insistendo sulle vaccinazioni, mentre non si agisce sulla norma madre per garantire il distanziamento sociale, anche durante le lezioni in presenza. Bisognava sdoppiare le classi e non pensare che con il docente vaccinato si risolva tutto, come se in classe ci sia solo lui. Ecco perché siamo contro il green pass nelle scuole”.
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Anief sottolinea come si tratti ‘di un impegno non indifferente per i tanti candidati a diventare lavoratori di ruolo. L’intenzione del Governo è chiara – sottolinea il sindacato – vuole che la vaccinazione diventi una pratica indispensabile per un cittadino che ha un’occupazione o che cerca lavoro. Il sindacato conferma il suo no a questa imposizione illegittima: lo stato di diritto non può essere cassato a seconda del volere del Governo di turno.’