Riapertura scuola, vertice Bianchi-sindacati: ultime notizie 28 luglio

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Riapertura delle scuole, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha incontrato i sindacati in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico. Naturalmente il tema principale del confronto ha riguardato il rientro in classe a settembre in presenza e in sicurezza, in considerazione dell’emergenza sanitaria.

Riapertura scuole, Bianchi: ‘Vaccinato l’85,5 per cento del personale scolastico’

Il ministro ha espresso la propria soddisfazione per il grande senso di responsabilità da parte degli studenti che hanno risposto molto bene all’appello di vaccinarsi: il numero delle richieste di vaccinazioni è particolarmente alto.

Bianchi ha voluto oltre modo ringraziare il personale della scuola che, nonostante le difficili condizioni, ha svolto il suo compito istituzionale con impegno e dedizione. 

Il ministro ha sottolineato che i dati riguardanti le vaccinazioni del personale scolastico parlano dell’85,5 per cento di vaccinazioni a livello nazionale ma il dato potrebbe essere più alto considerando che molti docenti e lavoratori ATA si sono vaccinati come ‘cittadini’ e non risultano, pertanto, inseriti nella categoria scolastica.  


Per quanto riguarda le misure adottate dal Ministero, Bianchi ha rammentato le risorse stanziate per il Piano estate, oltre alla conferma, per l’anno scolastico 2021/22, dell’organico esistente nell’anno in corso, nonostante siano diminuiti gli alunni frequentanti. L’obiettivo, ora, è quello di proseguire utilizzando al meglio le risorse che sono previste nel PNRR in termini di rafforzamento degli ITS, della formazione e reclutamento del personale, del dimensionamento delle scuole e delle classi e dell’edilizia scolastica.  

Le reazioni dei sindacati


I commenti dei sindacati sottolineano le problematiche da affrontare: ‘Raggiungere la massima copertura vaccinale è una misura di sicurezza e un dovere civico che fin da subito abbiamo promosso – ha dichiarato il segretario generale Flc-Cgil, Francesco Sinopoli – ma per avere davvero tutti in presenza a settembre servono risorse, spazi, interventi sul trasporto pubblico e misure straordinarie.’

Per quanto riguarda la questione ‘obbligo vaccinale’, secondo Sinopoli, ‘dovrà essere lo Stato a valutare l’eventuale obbligo vaccinale se ritiene questa percentuale insufficiente, ma non si scambi l’obbligo con la soluzione di tutti i problemi. Ci sono 8 milioni di studenti non vaccinati, un virus in continuo mutamento e il nodo dei trasporti completamente trascurato, servono serietà e prontezza nell’affrontare tutti gli scenari possibili. Ci aspettiamo su questo delle indicazioni chiare da parte del CTS che finora non sono arrivate,e senza misure per garantire il distanziamento a settembre ci ritroveremo per forza a ricorrere alla didattica a distanza’.

‘Sulla percentuale di vaccinati tra il personale scolastico – ha sottolineato, invece, Cisl Scuola – le stime diffuse nei giorni scorsi vanno abbondantemente riviste. Si conferma in sostanza la necessità di non circoscrivere l’attenzione solo a questo tema, pur rilevante, mentre è urgente e indispensabile affrontare tutti gli altri aspetti che incidono sulla possibilità di garantire le attività didattiche in condizioni di sicurezza. Che queste debbano svolgersi per tutti in presenza è obiettivo al quale sia i sindacati che il Ministro intendono assegnare un’assoluta priorità.

I tempi tuttavia sono molto stretti per sciogliere molti dei nodi su cui da tempo la Cisl Scuola ha richiamato l’attenzione: evitare il sovraffollamento delle aule, garantire le necessarie dotazioni di sicurezza e tutte le azioni di supporto alle scuole sotto il profilo sanitario, assicurare una gestione dei servizi di trasporto tale da prevenire eccessivi assembramenti attraverso regole opportune sulla capienza dei mezzi.

Non è stato confortante, a tale riguardo, l’andamento dell’incontro svoltosi in mattinata sull’aggiornamento del protocollo di sicurezza, rivelatosi del tutto interlocutorio: il rischio è che si arrivi all’avvio del nuovo anno scolastico senza avere risolto i tanti problemi che da tempo e più volte sono stati evidenziati’.

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato, invece, l’assenza del CTS all’incontro tenuto al Ministero dell’Istruzione sul protocollo di sicurezza: ‘Chiediamo un intervento deciso sul dimensionamento scolastico. Non sono d’accordo sull’obbligo vaccinale, ma anche l’Europa, tramite una raccomandazione del Consiglio, ci mette in guardia. Chiediamo una risposta certa sulla questione del distanziamento, legato a filo doppio alla questione del dimensionamento scolastico’.

Il coordinatore nazionale Gilda insegnanti, Rino Di Meglio, ha definito ‘fuorviante il dibattito sull’obbligatorietà della vaccinazione anti Covid per i docenti. Se vogliamo davvero mettere la Dad in soffitta – ha ribadito Di Meglio – non possiamo ridurre la questione soltanto a questo aspetto, soprattutto se consideriamo che la percentuale di insegnanti immunizzata è molto elevata, a dimostrazione del senso di responsabilità che caratterizza la nostra categoria. Tra l’altro, come ha spiegato il ministro Bianchi, non c’è alcuna certezza sul numero reale dei docenti che mancano ancora all’appello vaccinale perché alcune Regioni non avrebbero ancora registrato i relativi dati’. 

L’ANP (Associazione Nazionale Presidi) insiste sul fatto che ‘un rientro duraturo e in presenza dipende essenzialmente dall’esito della campagna vaccinale per il personale della scuola e gli studenti. Secondo Antonello Giannelli, presidente ANP, deve essere chiaro a tutti che l’alternativa non potrà che essere la DAD. Inoltre, si ritiene assolutamente necessario ‘rivedere il protocollo per la gestione dei casi e focolai da SARS-CoV 2 nelle scuole e che si presti fin d’ora la dovuta attenzione al problema del tracciamento dei casi da parte delle ASL’.

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