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Riforma pensioni sempre più vicina: si riapre il confronto tra governo e sindacati. Ecco quali sono le novità in vista già a partire dai prossimi mesi.

Riforma pensioni: riparte il confronto con il governo

Si è svolto nella giornata di martedì 27 luglio 2021 il nuovo confronto tra governo e sindacati a proposito della prossima riforma delle pensioni.

Al centro del dibattito tra il Ministro del Lavoro Andrea Orlando e le diverse parti sociali una misura che possa sostituire Quota 100 a partire dal 1° gennaio 2022, per evitare il cosiddetto scalone di 5 anni.

Come precedentemente anticipato, infatti, da un lato sindacati starebbero da tempo spingendo per la flessibilità in uscita dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi versati. Un’ipotesi, quest’ultima, sostenuta anche dalla Lega.

Dall’altro lato, però, il governo sembrerebbe essere maggiormente intenzionato ad estendere misure quali l’Ape sociale e Opzione donna e ad introdurre una serie di agevolazioni soprattutto per i lavoratori gravosi.

Le prime proposte dopo il tavolo

I leader di Cgil, Cisl e Uil, come anticipato, hanno proposto al Ministro del Lavoro Andrea Orlando la loro piattaforma “Cambiare le pensioni adesso” che punterebbe non solo sulla flessibilità in uscita, ma anche su:

  • la pensione di garanzia per i giovani;
  • una maggiore tutela per i lavoratori discontinui e con basse retribuzioni.

In più, le parti sociali si sarebbero anche dette contrarie alla pensione divisa in due quote proposta dal presidente Inps Pasquale Tridico, ritenuta nel complesso troppo penalizzante.

Il governo, dal canto suo, vorrebbe invece procedere in una direzione più ‘soft’ per arginare i costi e seguire, così, le linee guide fornite da Bruxelles sul tema pensionistico.

Nel complesso, però, i sindacati sembrerebbero essersi espressi favorevolmente sul confronto appena avvenuto. Come ha, di fatto, sottolineato anche il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. “Il giudizio è positivo. Finalmente si apre il confronto sul tema della previdenza e delle pensioni“. Una questione ormai sempre più urgente, soprattutto alla luce dell’imminente scadenza di Quota 100.