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Lavoratrici

Riforma pensioni 2022: quale sarebbe, ad oggi, il futuro della cosiddetta Opzione donna? Anche dall’anno prossimo sarà possibile per le lavoratrici uscire dal mondo del lavoro con qualche anno di anticipo? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Riforma pensioni 2022 e Opzione donna

Con la scadenza di Quota 100 alle porte e la ripresa del confronto tra Governo e sindacati riguardo il tema previdenziale, sono di fatto emerse alcune priorità sul fronte pensionistico. Tra queste:

  • garantire una maggiore tutela per i cosiddetti lavoratori gravosi;
  • tutelare i lavoratori discontinui e con basse retribuzioni;
  • instaurare una pensione di garanzia per i giovani;
  • offrire maggiori tutele alle donne.

Ed è proprio a proposito di quest’ultimo punto che Opzione donna sembra ormai essere sempre più vicina ad un’ulteriore riconferma.

In questo modo, la misura di anticipo pensionistico che permette alle lavoratrici di uscire dal mondo del lavoro con 35 anni di contributi versati e 58 anni di età (59 le autonome) potrebbe non solo andare incontro ad una proroga, ma diventare anche strutturale.

Ape sociale e garanzia giovani

Allo stesso modo anche l’Ape sociale, la misura di anticipo pensionistico destinata ai lavoratori che hanno già compiuto 63 anni di età e che hanno raggiunto 30 anni di contributi versati (36 i gravosi), con tutta probabilità potrebbe essere riconfermata.

In più, il Governo sembrerebbe essere intenzionato ad attivare una ‘rete di sicurezza’ vera e propria per i lavoratori più giovani che avranno la pensione basata interamente sul calcolo contributivo.

A tutto ciò si aggiunge inoltre il fatto che, a causa delle carriere discontinue, i giovani rischiano in futuro di non raggiungere nemmeno la soglia della pensione minima. Un problema a cui è ovviamente necessario trovare una soluzione fin da subito.