Il precariato, si sa, è tutto ciò che costituisce una condizione non sicura nel mondo della scuola. Un docente che prende servizio tramite contratto a tempo determinato vede lo stesso scadere alla fine dell’anno scolastico, se non prima. L’improvvisa decisione da parte del Ministero di proporre quest’anno la nomina delle supplenze tramite procedura unica, ha mandato su tutte le furie numerosi precari. Anche le nomine finalizzate al futuro ruolo saranno effettuate tramite un processo telematico.
I sindacati temono il peggio e alcune sigle hanno lasciato intendere come questa nuova procedura rischia di creare caos ai danni degli stessi precari. Tra questi una maestra che lavora con contratto a tempo determinato da oramai dieci anni. Tramite alcune dichiarazioni riportate dal Fatto Quotidiano, l’insegnante ha parlato di “demonizzazione del precariato”. Fatto sta che i dubbi sono pochi: dal 2 al 12 agosto i supplenti si ritroveranno a scegliere il loro futuro professionale senza alcuna certezza.
Supplenze con procedura unica, lo sfogo di una precaria
La maestra Albanese lavora come precaria da dieci anni. Dopo un’esperienza a Pisa è tornata in Sicilia per amore della sua terra d’origine. Dopo la decisione da parte del Ministero ha rilasciato il seguente sfogo, che ritrae la condizione di migliaia di precari nella scuola italiana:
“Cambia Governo ma continua la demonizzazione del precariato. Questa decisione mette in subbuglio miglia di vite. In questo modo non viene garantita la continuità didattica, ci viene chiesto di scegliere sedi arbitrariamente; ci troveremo scuole dove i posti andranno in assegnazione provvisoria. Chi ha potuto pensare mai una cosa del genere in viale Trastevere? Ci trattano come carne da macello: qualcuno rischierà di perdere il posto. Non si risolve così l’annoso problema del precariato, soprattutto in Sicilia”.
Roccuzzo: ‘Sovrapposizione che crea solo problemi’
Per i precari scuola la decisione da parte del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi è arrivata in maniera imprevista. Da molti è stata accolta negativamente, come da Francesca Roccuzzo, anche lei del sud come Albanese, che ha dichiarato: “C’è solo confusione e tanta amarezza da parte di noi docenti non di ruolo meridionali. Questa procedura pensata per l’anno scolastico 21/22 ha come canale di reclutamento le Gps istituite per le supplenze e non per il ruolo. Questa sovrapposizione crea solo problemi e molti colleghi son pronti a ricorrere alle vie legali”.
I sindacati chiedono un confronto
Le sigle sindacali Flc Cgil, Snals, Gilda, Cisl, Uil hanno chiesto al Ministero dell’Istruzione l’apertura di un confronto sul conferimento delle supplenze docenti per l’anno scolastico 2021/2022. I sindacati chiedono la modalità di gestione delle fasi, la circolare ministeriale delle supplenze e che, inoltre, siano rese note in maniera cristallina le effettive disponibilità delle sedi.
Nel corso dell’incontro avvenuto lo scorso 30 luglio, il Ministero ha illustrato ai sindacati come funzionerà la piattaforma su Istanze Online per lo svolgimento della procedura. Sembra che i docenti potranno scegliere fino ad almeno cento sedi per ogni classe di concorso, tra puntuali (istituti ben precisi) e sintetiche (comuni e distretti). Si resta tuttavia in attesa di informazioni vincolanti, tramite la pubblicazione di opportuno decreto, che dovrebbe avvenire a breve.