Caos Green Pass e vaccini, Flc-Cgil sbotta: ‘Bisogna dire la verità’

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Green Pass e vaccini, infuriano le polemiche in merito alla questione riguardante il Protocollo Sicurezza per il rientro in classe a settembre. Il Ministero dell’Istruzione è intervenuto nelle scorse ore per chiarire un aspetto, quello riguardante il tampone per il personale scolastico che non intende vaccinarsi: anche il ministro Bianchi ha sottolineato che non ci saranno tamponi gratis per i cosiddetti ‘no vax‘.

L’obiettivo, invece, sarà quello di sostenere i lavoratori più fragili e intensificare la campagna vaccinale. A questo proposito, il segretario della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, è intervenuto sull’argomento attraverso una nota.

Vaccini e Green Pass docenti e ATA, le precisazioni di Flc-Cgil

Il segretario generale Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, ha dichiarato: ‘Alla luce delle dichiarazioni del Ministro Bianchi, al quale esprimiamo solidarietà per gli attacchi ricevuti, circa i contenuti del protocollo firmato ieri notte dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali sul quale anche Anp aveva espresso condivisione salvo cambiare posizione la mattina dopo, vorrei evidenziare che non è ammissibile per nessuna controparte in nessuna condizione interpretare unilateralmente un accordo.’

‘Inammissibile interpretare unilateralmente un accordo’

‘Il testo – sottolinea il segretario Flc-Cgil – parla chiaramente di risorse disponibili anche per sostenere il costo dei tamponi anche se in via indiretta attraverso convenzioni con ASL o altre strutture. Certamente la norma dovrà essere tradotta in soluzione pratiche. Esistono per questo sedi opportune, ma sono le parti a condividere le modalità, non una parte sola. Ribadiamo poi che tutta la polemica in parte orchestrata per rappresentare il sindacato come addirittura contrario ai vaccini è strumentale e inaccettabile’.

‘Qui non c’entra nulla essere no vax, bisogna dire la verità’

‘È del tutto chiaro – prosegue Sinopoli – che la scelta del Green pass come abbiamo detto fin da subito, avrebbe dovuto comportare anche la gratuità dei tamponi che sono nei fatti una “opzione obbligatoria” per chi non può o non vuole vaccinarsi.

Qui non c’entra nulla essere no vax ma si tratta di una ovvia questione collegata all’assurdità di far ricadere sui lavoratori, peraltro un numero esiguo e ben al di sotto del 15 % della categoria, i costi delle mancate scelte del governo che avrebbe potuto introdurre da subito l’obbligo vaccinale. Non lo ha fatto perché la maggioranza che lo regge sarebbe implosa. Bisogna dire la verità‘.

‘Una questione funzionale ad occultare una mancanza di chiarezza politica’

‘Ridurre questa complessa vicenda e tutto il protocollo – aggiunge Sinopoli – a quello che leggiamo su molti media tra favorevoli e contrari al green pass nei luoghi di lavori – secondo Sinopoli – è funzionale ad occultare queste mancanza di chiarezza politica. Per altro, lo ribadiamo, ci siamo impegnati affinché il governo rendesse disponibili più investimenti per la scuola in presenza che purtroppo non si realizzerà solo con la vaccinazione del personale.

Questo tuttavia, pur essendo acquisito nel protocollo, è scomparso dalle cronache. Facciamo il nostro lavoro con serietà e nell’interesse della scuola – conclude il segretario Flc-Cgil – non ci facciamo intimidire né condizionare da nessuna campagna denigratoria.’

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