Domande supplenze, dopo il caos Istanze Online partono i ricorsi

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Il Ministero dell’Istruzione, come noto, ha deciso di non concedere alcuna proroga per quanto riguarda l’invio delle domande per le supplenze riguardanti l’anno scolastico 2021/22, nonostante il malfunzionamento della piattaforma predisposta su Istanze Online. Nelle ultime ore, molti aspiranti supplenti hanno tentato invano di inoltrare la propria domanda: un caos che, a questo punto, rischia di generare un’ondata di ricorsi.

Supplenze 2021/22, Istanze online in tilt ma il Ministero dell’Istruzione tira dritto

Istanze online in tilt per l’alto numero di accessi contemporanei per l’invio delle domande per le supplenze ma non è la prima volta che si verificano questi malfunzionamenti, basti pensare a cosa avvenne lo scorso anno con le domande di inserimento nelle nuove GPS e nelle graduatorie di istituto. Non è stato preso alcun provvedimento, nessuna soluzione per ovviare a un problema che, di fatto, ha impedito a molti aspiranti docenti di poter partecipare all’assegnazione degli incarichi annuali e fino al termine delle attività didattiche.

La procedura per il conferimento delle supplenze comincerà già da questa settimana ma i sindacati organizzeranno i ricorsi per chi è rimasto fuori per ‘colpa’ di Istanze Online e di una procedura che ha mostrato tutti i suoi limiti. Tanto più che molti candidati hanno lamentato il fatto che diversi uffici scolastici abbiano pubblicato in ritardo le disponibilità dei posti.

Quanti aspiranti supplenti non sono riusciti a inoltrare la loro domanda?

Si teme che il numero di candidati che non sono riusciti a inviare la domanda per il malfunzionamento di Istanze online sia particolarmente consistente. Il Ministero dell’Istruzione, sinora, non ha emesso alcun comunicato in merito a quanto accaduto, così come è rimasto in silenzio nelle ore antecedenti la scadenza dei termini. Si attende la comunicazione dei dati relativi al numero di domande presentate anche per capire, indicativamente, quanti posti resteranno scoperti.

Scatteranno, comunque, i ricorsi: i sindacati sono già sul piede di guerra. La Gilda ha sottolineato come, ad aggravare la situazione ‘si aggiunge il fatto che la maggior parte degli Uffici scolastici territoriali, unici tra tutta la pubblica Amministrazione, risultano incredibilmente chiusi al pubblico. Unica e impossibile soluzione il contatto un centralino telefonico aperto per poche ore un solo giorno alla settimana e inaccessibile a tutti: dai numerosi insegnanti che cercano chiarimenti alle stesse scuole che devono interloquire con chi li amministra.

Il tutto – sottolinea la Gilda in un comunicato – di fronte alla decisione di mantenere aperte tutte le scuole, anche senza le grazie di distanziamento raccomandate dalle Autorità sanitarie. Quindi: scuole aperte a tutti i costi e Uffici chiusi per tutti’.

L’unica speranza per gli aspiranti supplenti che non sono riusciti a inviare la loro domanda è quella di affidarsi ai sindacati per presentare ricorso, sempre che tutto ciò, alla fine, possa rivelarsi proficuo.

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