Il reclutamento dei docenti continua ad essere un problema difficile da risolvere, per il mondo della scuola. Proprio ieri, il Ministro Bianchi ha annunciato in una intervista a Il Sole 24 Ore: “Dal prossimo anno i concorsi saranno annuali, ed entreranno giovani preparati.” E Anief chiede: e i precari storici?
Reclutamento scuola, Anief: i precari storici dimenticati
Sul reclutamento tramite nuovi concorsi annuali per assumere i giovani, Marcello Pacifico di Anief commenta:
“Siamo ben contenti che si voglia ringiovanire la categoria più vecchia al mondo: siamo i primi a chiedere di mandare i docenti in pensione a 62 anni senza penalizzazioni anche perché tra i più sottoposti a burnout”.
“Peccato che nel frattempo la scuola sta andando avanti con l’opera infaticabile di insegnamento dei docenti e Ata precari che vanno a coprire un posto in organico su quattro. Lavoratori indefessi che da svariati anni vengono assunti e licenziati dopo meno di un anno, come se fossero delle ‘pedine’ da utilizzare in uno scacchiere. E quando poi si parla di stabilizzazioni vengono dimenticati, come se non esistessero“.
Anief sta presentando ricorsi:
- per le esclusioni dalle assunzioni annuali da trasformare poi in immissioni in ruolo da prima fascia Gps,
- per cercare di fare assumere chi nella seconda fascia delle stesse Graduatorie provinciali per le supplenze.
Sì ai concorsi annuali, ma stabilizziamo i precari storici
Anief dice sì ai concorsi, anche di cadenza annuale. Ma non dimentica che bisogna stabilizzare 200mila precari, di cui la metà di sostegno.
Pacifico conclude: dicendo che dimenticandosi dei precari, peraltro in un periodo di emergenza pandemica, si va incontro ad una palese forma di incostituzionalità. Una ‘condanna a tempo indeterminato alla precarietà, anziché abilitare e specializzare decine di migliaia di candidati su posti liberi in vista della loro assunzione a tempo indeterminato”.