Sensibilizzazione vaccinale e affidabilità tamponi salivari a scuola: parla Letizia Moratti (INTERVISTA)

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Mancano pochi giorni all’inizio del nuovo anno scolastico. E tanti sono gli interrogativi riguardo la riapertura in sicurezza delle scuole e la gestione e il controllo del green pass del personale scolastico. Un punto discusso è anche quello attinente i tamponi a cui dovrà essere sottoposto ogni 48 ore ciascun lavoratore della scuola non vaccinato.

Regione Lombardia sfiora il 90% in termini di personale scolastico con almeno la prima dose di vaccino, e quasi l’80% con entrambe le dosi. Dati sicuramente confortanti ma, a quanto pare, non sufficienti. Continua infatti la sensibilizzazione, con uno sguardo perfino all’ipotesi di un eventuale obbligo vaccinale.

E i tamponi salivari, nonostante l’ampio successo riscosso proprio nella regione lombarda nello scorso mese di maggio, con risultati positivi in termini di affidabilità, non trovano ancora il favore del Governo e del Cts.

Di tutto questo abbiamo parlato con la Vicepresdente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti.

Ripresa in sicurezza della scuola in Lombardia e la questione dei tamponi salivari

Nell’intervista rivolta a Letizia Moratti abbiamo iniziato con l’analizzare l’importante aspetto della ripresa in sicurezza delle scuole, concentrandoci anche sui tamponi salivari.

Vorrei parlare della ripresa in sicurezza della scuola in Lombardia. I cittadini lombardi hanno dimostrato un’ampia adesione alla campagna vaccinale e, in particolare, il personale scolastico vaccinato ha raggiunto un’elevata percentuale.  Per quanto riguarda il personale scolastico non vaccinato (o perché non può o perché ha scelto di non vaccinarsi), Regione Lombardia sta pensando di prevedere i tamponi antigenici salivari, dato il successo della sperimentazione di queste tipologie di screening già ad aprile e maggio 2021 nelle scuole lombarde?

Il personale che opera nelle scuole presenti in regione Lombardia ha risposto positivamente alla proposta di vaccinazione contro COVID 19; anche per questo è importante differenziare tra coloro che non possono essere vaccinati a causa di particolari condizioni di salute e chi ha scelto di non vaccinarsi. I primi necessitano di particolare attenzione in quanto soggetti fragili: per la loro tutela è fondamentale garantire la permanenza in una collettività dove il virus trovi sempre meno possibilità di circolazione grazie alla presenza di una elevata copertura vaccinale tra i colleghi e ove possibile tra gli studenti. Per loro si procederà a garantire i controlli periodici secondo le indicazioni del CTS nazionale, sia dal punto di vista della periodicità della sorveglianza che della tipologia di test (molecolare o antigenico rapido) e di matrice (tampone salivare o tampone nasofaringeo). Diversa è la condizione di coloro che hanno ritenuto di non aderire all’offerta vaccinale: è di attualità il dibattito per la definizione di obbligo vaccinale per il personale scolastico in analogia con il personale sanitario: Regione Lombardia proseguirà comunque nell’azione di sensibilizzazione perché siano resi disponibili tutti gli elementi conoscitivi finalizzati a garantire una scelta consapevole e responsabile per se e per la collettività.

Qual è l’affidabilità dei tamponi salivari rispetto alle altre metodologie di screening?

A metà maggio il Ministero della Salute si è espresso circa l’utilizzo dei test molecolari su saliva alla luce delle evidenze disponibili e del pronunciamento del centro europeo per la prevenzione de controllo delle malattia – ECDC. Sulla base di quanto emerso Regione Lombardia ha effettuato una sperimentazione organizzativa per l’utilizzo dei test salivari nelle scuola ai fini del monitoraggio della circolazione virale su un campione rappresentativo della popolazione studentesca. L’esito, come noto, è stato molto positivo in termini di accettabilità del test. Di questo risultato è stato informato il livello centrale e la struttura Commissariale che, con Istituto Superiore di Sanità,  e in accordo con le Regioni e Province autonome, sta ora lavorando per definire un piano per il monitoraggio della circolazione del virus SARS-CoV-2 nel setting scolastico.

Da valutare eventuali tamponi periodici anche al personale scolastico vaccinato

Visti i continui casi di soggetti vaccinati contagiati, ci si chiede se anche nel caso del personale scolastico vaccinato sia prevista la possibilità che possano essere sottoposti a screening periodici. E lo abbiamo chiesto all’assessore Moratti.

Ritiene che potrebbe essere opportuno sottoporre a tamponi periodici anche il personale scolastico vaccinato che potrebbe anch’esso contagiare e contagiarsi?

Gli elementi da considerare per la valutazione sono molteplici: la copertura vaccinale raggiunta tra il personale scolastico e tra gli studenti per gli ordini scolastici dove sono presenti ragazzi di età superiore ai 12 anni;  la possibilità di garantire e mantenere gli interventi utili come il distanziamento sia a scuola che sui mezzi di trasporto ; l’uso della mascherina; la capacità di individuare rapidamente i casi e i contatti stretti per interventi mirati di isolamento e per testing allargato utilizzando i test salivari che sono più accettabili. Le situazioni sono differenti in relazione all’andamento nelle diverse classi di età anche man mano si procede con la vaccinazione. Ci attendiamo quindi anche un aggiornamento delle indicazioni a suo tempo fornite dal ISS per i controlli specifici nel setting scolastico perché vi sia un comportamento uniforme sul territorio nazionale basato su evidenze scientifiche.

‘Garantire il ritorno a scuola in presenza al 100%’

Abbiamo concluso l’intervista chiedendo a Letizia Moratti un’ultima battuta riguardo la ripartenza in sicurezza della scuola.

Un’ultima domanda: poteva essere fatto di più per garantire una ripartenza in sicurezza della scuola in presenza?

Il lavoro che si sta facendo vede una unità di intenti rispetto a garantire il ritorno a scuola in presenza al 100%, ciascun soggetto/Amministrazione sta contribuendo in coerenza con la mission che gli è propria. È stato e sarà molto prezioso il lavoro sui singoli territori svolto dai tavoli prefettizi che hanno consentito l’attuazione locale degli indirizzi nazionali e regionali ina tema di prevenzione e controllo della patologia.

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