Concorso straordinario
Concorso straordinario

Concorso straordinario, il Partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare la beffa che hanno dovuto subire molti aspiranti docenti di Filosofia e Scienze umane e di sostegno che, a febbraio, hanno svolto la prova relativa al concorso straordinario: nonostante siano riusciti a superare l’esame, questi prof sono rimasti nel limbo a causa dei ritardi degli uffici scolastici regionali nella pubblicazione dei risultati.

Concorso straordinario, prof che superano la prova ma che rischiano di non venire assunti

Come riporta il ‘Corriere della Sera’, due deputati Pd, Lucia Ciampi e Walter Verini hanno presentato un’interrogazione parlamentare in cui si chiede al Ministero dell’Istruzione di ‘prendere provvedimenti urgenti per evitare che i vincitori del concorso straordinario perdano la cattedra che spetta loro di diritto.

I termini procedurali previsti per l’assegnazione delle cattedre stanno per scadere e le inadempienze del Ministero si ripercuoteranno non solo tra gli insegnanti vincitori di concorso ma anche sugli studenti che potrebbero non avere docenti stabili necessari per garantire una efficace continuità didattica già potenzialmente a rischio a causa della pandemia. È quindi necessario un intervento che proroghi, come già previsto per altre tipologie di concorsi, la data pubblicazione delle graduatorie‘.

Graduatorie concorso pubblicate in ritardo, molti docenti beffati

La maggior parte delle segnalazioni, per quanto riguarda i ritardi nella pubblicazione delle graduatorie, riguardano la Toscana e il Lazio, ma anche le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo e la Sardegna. I docenti stanno protestando, a giusta ragione, in quanto pur avendo diritto all’immissione in ruolo da settembre, stando così le cose, saranno costretti ad attendere un altro anno. Oltre alla beffa di vedersi prendere il posto da colleghi meno titolati di loro. 

Con le assunzioni straordinarie da prima fascia GPS, infatti, i vincitori del concorso straordinario rimasti nel limbo verrebbero scavalcati da colleghi che, pur avendo partecipato anch’essi alla prova concorsuale, non l’hanno superata.
L’auspicio è che il Ministero dell’Istruzione possa intervenire con urgenza, affinché venga trovata una soluzione per questo nuovo pasticcio burocratico.