Università, UdU: bene estensione della soglia No Tax Area, ma serve altro

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Università – Il comunicato stampa dell’Unione degli Universitari a proposito dell’estensione della no-tax area, mediante riduzioni progressive nella fascia che va dai 22.000 a 30.000.

Università, UdU: aumento della no-tax area limitato. “È necessario uscire dalla logica dei decreti sporadici e parziali.”

È uscito ieri il Decreto del Ministero dell’università che estende la soglia della No Tax Area (ossia quella fascia ISEE che non paga l’iscrizione all’università) da 20.000 a 22.000 punti ISEE, prevedendo una serie di riduzioni progressive nella fascia che va dai 22.000 a 30.000.  

Si tratta di un passo che va nella direzione auspicata dalle organizzazioni studentesche ma che è ancora, secondo Giovanni Sotgiu, Coordinatore dell’Unione degli Universitari, “estremamente riduttivo e insufficiente rispetto alle necessità delle studentesse e degli studenti, in particolare a seguito della crisi pandemica che ha inciso pesantemente sulla condizione economica degli universitari. Da sempre rivendichiamo infatti la necessità di una riforma che abolisca la contribuzione studentesca e renda l’università gratuita, in questo senso è necessario che gli interventi sulla no tax area siano cospicui e organici.  

Abbiamo invece persino assistito – continua Sotgiu – ad una rimozione dei fondi per la no tax area dal PNRR, giustificata con l’assenza di una riforma strutturale relativa alla tassazione. È necessario per questo che si facciano delle scelte politiche coraggiose e si esca dalla logica dei decreti sporadici e parziali, facendo una programmazione seria sul mondo dell’università nella legge di bilancio che consenta a tutte e tutti l’accesso e la prosecuzione degli studi, messa seriamente a rischio durante la pandemia. “ 

“Siamo pronte e pronti – conclude Sotgiu – a fare pressione per la stesura della prossima Legge di Bilancio, che dovrà necessariamente affrontare le tematiche universitarie tanto nell’ottica dei finanziamenti quanto nel ripensare il sistema di riparto dei fondi; è quanto mai cruciale a seguito della pandemia appianare le ancora presentissime disuguaglianze territoriali che si ripercuotono sistematicamente sulle studentesse e gli studenti, e restituire dignità ad un settore chiave come quello dell’università.” 

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