Ape sociale allargato, la proposta per il post Quota 100: quali potrebbero essere i meccanismi, i requisiti e tutte le altre novità.
La misura attualmente in vigore
L’Ape sociale, così come la conosciamo oggi, è una misura di anticipo pensionistico accessibile per chi ha almeno 63 anni di età ed è in possesso di una serie di requisiti ben precisi.
In particolare, è un meccanismo di accompagnamento alla pensione rivolto a soggetti in difficoltà, tra cui caregiver e disoccupati di lungo corso.
Nell’ultimo periodo, tuttavia, il Governo e l’Inps hanno iniziato a prendere in considerazione questa opzione come ‘ponte’ per superare Quota 100 in scadenza a fine anno.
L’idea di base sarebbe, di fatto, quella di allargare la platea dei beneficiari in modo da costituire un’alternativa alla pensione di vecchiaia per una parte dei lavoratori.
Ecco come potrebbe funzionare.
L’Ape sociale allargato
Come anticipato, l’Ape sociale a partire dal prossimo anno potrebbe andare a sostituire Quota 100 scongiurando, così, il tanto temuto scalone di 5 anni.
Nel concreto, quest’ipotesi prevedrebbe il rafforzamento e l’ampliamento della misura, in modo da essere accessibile ad un maggior numero di lavoratori.
A tal proposito, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha istituito una Commissione tecnica, incaricata di estendere l’elenco dei cosiddetti lavoratori gravosi o usuranti.
Tuttavia per avere maggiori informazioni a riguardo, bisognerà attendere la ripresa del confronto con le parti sociali e la prossima Legge di Bilancio.