No alla mascherina in classe se tutti in classe sono vaccinati. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, lo ha annunciato ieri durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi. Dichiarazioni che hanno suscitato non poche polemiche.
Niente mascherine in classe se tutti sono vaccinati?
Il presidente di ANP, Antonello Giannelli, è intervenuto sull’argomento affermando all’Ansa: ‘Nelle classi ci sarà sempre qualcuno di non vaccinato. E questo creerà una situazione di disagio, con il rischio di emarginazione da parte dei ragazzi che vorrebbero levare la mascherina. Si pensi, per esempio, se in una classe di 25 studenti c’è solo uno senza vaccino, come si sentirà questo ragazzo?’
Barbara Floridia frena il ministro Bianchi sulle mascherine
‘Condivido l’obiettivo, è auspicabile un ritorno alla normalità – ha dichiarato la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione, Barbara Floridia, all’Adnkronos – Non credo possa entrare in vigore nell’immediato perché sono necessarie ulteriori valutazioni e va sempre considerato l’andamento dei contagi. Facciamo partire l’anno scolastico in presenza e successivamente ne valuteremo la fattibilità.’
Secondo la sottosegretaria, il proposito del ministro Bianchi di far abbassare le mascherine si reggerebbe sull’impianto normativo definito dal Decreto 111/2021 ‘che specifica che protocolli o linee guida possano derogare all’uso della mascherina in classi di studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità.’
‘Detto questo – ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 Stelle – occorre una valutazione approfondita. Il mio timore è che si possano creare discriminazioni fra gli studenti non essendo possibile, a normativa vigente, sapere se gli studenti e le studentesse siano vaccinati o meno e soprattutto non possiamo rischiare di vanificare gli sforzi che abbiamo profuso per portare i ragazzi in presenza per l’intero anno scolastico.
Prioritaria è per me la tutela dei ragazzi: per questo serve una valutazione seria e approfondita. Certamente bisognerà garantire la tutela della privacy degli alunni attivando un percorso di confronto sia con le autorità sanitarie che con il garante’.