Quest’anno scolastico 2021/22 si sta caratterizzando per un caos generalizzato delle supplenze attribuibile in gran parte al malfunzionamento dell’algoritmo ministeriale predisposto per gli incarichi annuali. Molti USP sono ancora alle prese con nomine, rettifiche, correzioni: esemplare è il caso di Roma, del Lazio e della Sicilia. In altri casi, il mancato conferimento di una supplenza al 31/08 o 30/06 deriva dal modo stesso in cui si è formulata la domanda.
Chiarimenti sulla procedura di attribuzione delle supplenze
Riteniamo opportuno ricordare alcuni aspetti principali della procedura adottata per l’attribuzione delle supplenze al 31 agosto e 30 giugno:
- Per le nomine si è attinto prima dalle GAE e successivamente dalle GPS. Per il sostegno, dopo aver esaurito le graduatorie degli specializzati, si è ricorso prima alle GAE incrociate, dopo alle GPS incrociate
- Chi non ha ricevuto un incarico non è rientrato nel novero dei nominandi: questo a causa o della poca disponibilità di posti o del numero troppo ristretto delle sedi inserite
- Qualora rientranti nel numero dei nominabili, i docenti beneficiari di precedenze di legge ricevono per primi un incarico
- Le categorie protette (N-M-R) determinano le quote di riserva sui posti assegnati, riducendo il numero delle cattedre per chi non ne è beneficiario.
Alcuni errori dell’algoritmo
Molti sono stati gli errori che si possono attribuire ad un malfunzionamento dell’algoritmo e che ha determinato un caos nell’attribuzione delle supplenze. I sindacati hanno denunciato tali errori e più volte richiesto un confronto con il Ministero. Questi i falli più comuni:
- La corretta applicazione delle riserve di legge: invece di mettere da parte i posti, il sistema ha gestito tali riserve come se fossero precedenze
- L’applicazione errata delle precedenze in riferimento sia alla legge 104, sia alla posizione in graduatoria: ad es, si sono registrati molti casi di docenti specializzati che si sono visti scavalcati da aspiranti senza titolo.
Una lettrice ci ha segnalato anche i casi in cui il diritto di precedenza è stato leso, senza errori di compilazione da parte dell’aspirante. Ad esempio, docenti specializzati in sostegno non hanno ricevuto nessuna cattedra, per poi scoprire che nelle sedi espresse, a parità di tipo di posto selezionato, c’erano destinatari di contratto da I fascia incrociata e II fascia, senza titolo.
Alcuni errori dei docenti
Ma gli errori non sono da attribuire solo all’algoritmo usato dal Ministero: spesso a determinare il mancato conferimento delle supplenze sono stati il modo stesso con cui si è presentata la domanda e l’intreccio informatizzato della procedura. Infatti, in alcuni casi la modalità di compilazione della richiesta non è stata corretta per il conferimento di un determinato incarico. Facciamo degli esempi:
- Alcuni aspiranti non hanno selezionato “cattedra esterna”, e questo in qualche caso ha determinato l’impossibilità di trovare una sede disponibile
- Docenti che hanno espresso solo preferenze analitiche e non Distretti/Comuni, che avrebbero potuto assegnare un posto sulla base di nuove disponibilità
- Altri hanno scelto sostegno da graduatorie incrociate come prima scelta, non tenendo in considerazione che così avrebbero perso la precedenza per posto comune
- Qualcuno ha limitato le proprie preferenze scegliendo uno spezzone al massimo di 10 ore: in presenza di frammenti orari superiori, ad es. 12, l’algoritmo non può spezzare le unità orarie inferiori alle 18. Ne consegue che un docente in posizione antecedente ad un altro può non ricevere nessuna supplenza.