Anche per l’anno scolastico 2021/22 il Governo ha deciso di conferire supplenze per l’organico Covid, cioè docenti ed ATA nominati per fronteggiare la situazione pandemica. Cerchiamo di capire con più precisione per quali motivi si possono assegnare supplenze al personale scolastico in questione.
Organico Covid, situazione attuale
Anche per quest’anno scolastico si ricorrerà al supporto del personale docente ed ATA da organico Covid: a differenza del 2020/21, però, al momento tali supplenze hanno come termine ultimo la data del 30 dicembre. Il Governo, infatti, ha deliberato che tali risorse possono essere impiegate solo per la prima parte dell’anno. Tuttavia, ci potrebbero essere delle novità a riguardo: proprio giorni fa la deputata Vittoria Casa ha comunicato che il Governo ha accolto la sua richiesta di proroga di tali contratti tra gli o.d.g.
In un intervista di Repubblica di qualche giorno fa anche il Ministro Bianchi, parlando di organico Covid, ha lasciato ben sperare in questa direzione: “Abbiamo dato 400 milioni di euro alle scuole e, complessivamente, potranno assumere 20 mila insegnanti e 22 mila amministrativi e bidelli. Non saranno docenti Covid, ma docenti del potenziamento per le attività integrative e aggiuntive. Ogni istituto potrà chiamarli e saranno in carica fino al 30 dicembre. Sto lavorando con i presidi per dare la massima tutela ai ragazzi, proveremo a portare il loro servizio fino a giugno”.
Da parte sua, anche la FLC CGIL si è espressa sulla necessità di prorogare i termini ultimi del contratto: per garantire l’uscita definitiva dall’emergenza occorre estendere l’organico Covid per tutto l’anno scolastico oltre il 30 dicembre.
Supplenze docenti
Il Decreto Sostegni Bis stabilisce che i docenti siano destinati al “recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia”. Ciò implica che le supplenze conferite dal DS attingendo dalle Graduatorie d’Istituto in merito all’organico Covid sono finalizzate a:
- Ridefinizione delle classi numerose in gruppi diversi
- Frequenza scolastica in tempi differenziati, tenendo conto anche dei gradi di scuola ed all’età degli studenti
- Raggruppamento delle materie di insegnamento in ambiti disciplinari
- Rimodulazione del tempo scuola, dietro delibera degli Organi collegiali di competenza.