Commissione cultura scienza e istruzione
Commissione cultura scienza e istruzione

Il NO all’estensione dell’obbligo del Green Pass da parte della Lega torna a farsi rivedere. Questa volta è successo in Commissione Cultura. Un comportamento assolutamente schizofrenico del Carroccio, dopo che in Consiglio dei Ministri erano giunte le rassicurazioni da parte dei leader del partito di Salvini su un SI incondizionato.

Il Green Pass rischia di spaccare in due pezzi la Lega di Matteo Salvini

Così come era già avvenuto con il primo provvedimento in Commissione Affari Sociali, i deputati del Carroccio ci riprovano ancora e il voltagabbana, questa volta, fa storcere il naso anche ad alcuni esponenti dello stesso partito di Matteo Salvini.

Poco prima, infatti, i rappresentanti della Lega avevano dichiarato il loro parere favorevole alla misura durante i lavori del CdM per poi subito dopo smentirsi clamorosamente, votando insieme al gruppo di Fratelli d’Italia contro il parere favorevole al decreto.

Ecco, dunque che dopo l’eclatante ‘giravolta’ arriva anche uno stringato comunicato dei parlamentari del Carroccio in commissione Cultura per spiegare questo ennesimo e clamoroso cambio di rotta: “Stop strumentalizzazioni sulla pelle degli studenti. Siamo contrari ad uno strumento che li ghettizzi e li discrimini: il diritto allo studio non è negoziabile“.

Un comportamento da sindrome bipolare direbbe qualcuno che lascia intravvedere anche una palese ed evidente spaccatura all’interno della stessa Lega. Il voto contrario di oggi in Commissione Cultura, insieme a Fratelli d’Italia, va contro le decisioni a favore del provvedimento espresso dai leader del Carroccio presenti in CdM.

Gli esponenti leghisti favorevoli all’estensione del Green Pass, tra questi Daniele Belotti, Giuseppe Basini, Angela Colmellere, Sara De Angelis, Felice Mariani, Filippo Maturi, Cristina Patelli, Germano Racchella, Luca Toccalini, Francesco Zicchieri, hanno dichiarato che “sul Green pass occorre buonsenso e ragionevolezza, valori che sono alla base del documento liberamente completato in proposito da Salvini con i governatori: il Green pass non può essere uno strumento di complicazione”.