Reclutamento docenti, nelle ultime ore il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, ha rilanciato l’ipotesi della ‘chiamata diretta‘ dei dirigenti scolastici quale soluzione alle difficoltà di assunzione degli insegnanti.
Una presa di posizione che ha trovato la replica immediata del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio. Sull’argomento è intervenuta quest’oggi, 22 settembre, Flc-Cgil che ha parlato degli obiettivi della prossima riforma del reclutamento docenti.
Reclutamento docenti, Flc-Cgil: ‘Altro che chiamata diretta, ecco quali dovranno essere i 2 punti fermi della riforma’
‘Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – scrive il sindacato in una Nota ufficiale – parla espressamente di una riforma del reclutamento dei docenti da definire entro il 2021.’
Si tratta di un argomento urgente che potrebbe essere già oggetto di discussione della prossima legge di Bilancio 2022.
Flc-Cgil ha sottolineato come l’importanza della riforma non sia sfuggita ‘ai portatori di interesse, tanto che c’è chi riprova a parlare di “chiamata diretta” da parte degli istituti, nonostante il fallimento plateale di questo sistema già sperimentato con la renziana “buona scuola“.’
Il riferimento sindacale riguarda proprio le recenti dichiarazioni del presidente ANP, Antonello Giannelli.
‘Di una semplificazione delle procedure e di formazione continua ha parlato il ministro Bianchi nel discorso di inaugurazione dell’anno scolastico, ma attenzione a non svilire la professionalità docente, come hanno fatto i concorsi a quiz delle discipline STEM.’
I punti fermi della prossima riforma del reclutamento docenti, secondo Flc-Cgil, dovranno essere due: innanzitutto la formazione in ingresso, intesa come momento chiave della professione docente, perché quando manca diventa difficilissimo recuperare il gap nella vita professionale successiva. E poi, l’unione di formazione e reclutamento in un unico sistema integrato, con un modello formativo strutturato e costruito in collaborazione tra scuola e università.’