Riforma pensioni 2022: le proposte alla Camera

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Riforma pensioni 2022: vediamo quali sono tutte le ultime proposte in gioco da presentare alla Camera, in previsione della scadenza di Quota 100 e della prossima Legge di Bilancio.

Si avvicina la scadenza di Quota 100

Continua il dibattito relativo alla prossima Riforma delle pensioni, dal momento che la scadenza di Quota 100 è ormai sempre più vicina.

L’obiettivo, attualmente, sembra essere di fatto quello di giungere ad un testo il più possibile condiviso da tutti per facilitare l’introduzione di diverse forme di flessibilità in uscita.

In particolare, già verso la metà di ottobre, si dovrebbe arrivare sul fronte pensionistico alla definizione di un pacchetto di misure da inserire all’interno della nuova Legge di Bilancio.

Ad ogni modo, ad oggi, sembrano essere 9 le proposte in gioco da presentare alla Camera. Vediamole subito nel dettaglio.

Riforma pensioni: le 9 proposte alla Camera

Come evidenziato nei giorni scorsi anche dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, al momento al centro della discussione sul tema pensionistico ci sarebbero ben 9 proposte in gioco.

Dalla Lega, Claudio Durigon propone:

  • Quota 41 per tutti;
  • o, in alternativa, la proroga di un anno di Quota 100 o l’istituzione di un fondo per i pensionamenti anticipati con requisiti analoghi.

Il Partito Democratico, invece, mira:

  • al rafforzamento dell’Ape sociale, da estendere a nuove categorie di lavori gravosi;
  • ad Opzione Donna strutturale;
  • alla pensione di garanzia per i giovani;
  • alla riduzione della ‘soglia’ di vecchiaia per le lavoratrici madri.

Dal canto suo, il centro-destra propone:

  • l’accesso alla pensione per i lavoratori con almeno 62 anni di età e 35 anni di contributi, a condizione che l’importo del trattamento non sia inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale e con una riduzione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni;
  • una soglia minima di 62 anni ed una massima di 70 anni, oltre ad almeno 35 anni di contributi, con l’importo mensile dell’assegno non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale e con penalizzazioni decrescenti sotto i 66 anni.

Tra le proposte depositate alla Camera vi è, infine, quella del Movimento 5 Stelle che prevedrebbe:

  •  una forma di flessibilità in uscita, privilegiando i lavori gravosi.

Per avere maggiori informazioni a riguardo, bisognerà attendere quindi ciò che accadrà nel corso delle prossime settimane.

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