Aumento stipendi docenti: ‘è emergenza’, la cifra da cui partire (INTERVISTA a P. Turi, Uil scuola)

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Il rinnovo del contratto dovrebbe portare con sé un aumento degli stipendi dei docenti. Ma le anticipazioni non soddisfano minimamente le aspettative degli interessati. I numeri di cui si parla non arrivano nemmeno a tre cifre. Le famose tre cifre che sono promesse da anni. Su questa tematica abbiamo posto alcune domande a Pino Turi, segretario generale della UIL scuola.

Aumento stipendi nel rinnovo del contratto

Da quale cifra si dovrebbe partire per un aumento adeguato degli stipendi? Pino Turi risponde a questa e altre domande legate alla tematica.

Aumento stipendi nel rinnovo del contratto: cosa chiederete in sede di contrattazione? Qual è la cifra minima da cui partire?

In tema di rivendicazioni salariali è sempre difficile quantificare una cifra assoluta. Questo perché se si volesse remunerare un insegnante per tutto il lavoro che viene svolto, servirebbero molti soldi. E’ un fatto su cui tutti concordano. Poi ci sono i vincoli di bilancio e le scelte della politica.

In questi anni si è sfruttato il lavoro degli insegnanti e invece di aumentare lo stipendio, lo si è diminuito, con una moratoria decennale del rinnovo del contratto e dl taglio di un gradone di anzianità, tale da avere accentuato una differenza abissale nella media stipendiale dei colleghi dell’area europea.

Quanto dovrebbe guadagnare un docente?

Innanzitutto si dovrebbero pagare gli stessi stipendi per i diversi gradi di scuola, non essendoci alcuna giustificazione che ne determini le differenze. Bisognerebbe pagarli almeno come i colleghi europei che guadagnano, tra i 7 e gli 11 mila euro in più tra la scuola primaria e la secondaria. Sono circa 700 euro al mese di differenza.

Se si considera che le risorse attualmente disponibili per il rinnovo ne prevedono 85 di media, si capisce come parlare di emergenza stipendiale sia un fatto palese. L’inversione di rotta deve partire dalla Finanziaria di quest’anno che dovrà considerare un aumento a tre cifre.

Docenti italiani e docenti europei

Confrontiamo i docenti europei con quelli italiani.

Lo stipendio dei colleghi europei non è rapportato al numero di ore di insegnamento, che in Italia sono meno?

Sfatiamo un altro luogo comune che serve a giustificare la disattenzione del Governo e della politica in generale: i docenti italiani lavorano in media per le stesse ore settimanali ed hanno il calendario delle lezioni più lungo degli altri paesi europei.

Come si spiega questo stato di cose?

Nel fatto che la crisi finanziaria in Europa è stata gestita diversamente: mentre in Italia si tagliava, in Germania si investiva nella scuola e oggi, a conti fatti, la Germania è uscita meglio dalla crisi diversamente dai paesi che hanno attuato politiche di contenimento della spesa pubblica. Gli stipendi dei docenti tedeschi sono quelli nella fascia più alta dell’intera area Ocse.

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