La stabilizzazione dei precari continua ad essere una tematica ‘rovente’ nella nostra scuola. Ancora troppe le supplenze di quest’anno, sebbene in calo rispetto al precedente. E i precari storici continuano a invocare un cambiamento, una formula che permetta loro di essere finalmente stabilizzati. Abbiamo chiesto l’opinione del Sottosegretario all’Istruzione Sasso (Lega), sapendo bene come la tematica gli stia a cuore da sempre.
La ricetta per la lotta al precariato
Qual è la ‘ricetta’ personalissima di Rossano Sasso per la lotta al precariato? Gli abbiamo posto la domanda, a cui ha gentilmente risposto.
La sua ricetta per la lotta al precariato: cosa può essere ancora fatto per diminuire il numero annuale delle supplenze?
“Il ministro Bianchi ha più volte ribadito la volontà di procedere ogni anno con un concorso ordinario, in modo da andare a coprire il fabbisogno di insegnanti nelle nostre scuole. Bene, quindi, ma personalmente ritengo che a questo percorso se ne debba accompagnare un altro, che metta al centro le migliaia di precari che da anni contribuiscono al funzionamento del nostro sistema dell’istruzione senza vedersi riconosciuto il diritto a una vera prospettiva occupazionale.
L’Europa ha aperto nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione per la reiterazione dei contratti a termine nella scuola. La situazione va sanata e la mia proposta è semplice: chi lavora da almeno tre anni venga stabilizzato al termine di un ulteriore anno di insegnamento e formazione, con una verifica alla fine di questo periodo. Lo dobbiamo ai tanti docenti che si sono spesi quotidianamente per tenere in piedi la nostre scuole anche in condizioni spesso assai critiche.
In merito all’attuale anno scolastico, il ministero dell’Istruzione ha lavorato senza sosta in estate per fare in modo che l’assegnazione delle cattedre avvenisse con circa un mese di anticipo rispetto al solito, proprio per evitare lo storico problema dei tanti ruoli scoperti all’inizio di ogni anno scolastico. Il risultato è stato complessivamente soddisfacente. In alcune realtà qualche criticità si è verificata, ma è anche fisiologico quando si mette mano a un sistema cristallizzato da così tanto tempo.”
Stabilizzazione precari: quali speranze?
Abbiamo poi chiesto al Sottosegretario di lasciarci con un messaggio positivo per i precari che aspettano di essere stabilizzati da tempo.
Possiamo lanciare un messaggio positivo ai tanti precari in attesa della stabilizzazione?
Se dipendesse da me o dalla Lega la questione potrebbe iniziare a risolversi in tempi brevissimi. Purtroppo ci sono forze politiche, come il Movimento 5 Stelle, che si pongono in termini pregiudiziali e che di fatto bloccano qualsiasi soluzione. In un Governo di unità nazionale, d’altronde, non è sempre semplice trovare la sintesi tra forze politiche che partono da posizioni molto distanti.
Di sicuro, continuerò a spendermi sempre e dovunque per trovare una soluzione che possa rendere giustizia ai tanti, troppi precari storici della scuola italiana.