Sostegno, slitta formazione 25 ore: il Ministero dell’Istruzione cambierà le regole?

Formazione obbligatoria docenti 25 ore, la Nota N. 32063 pubblicata dal Ministero dell’Istruzione ha allungato i tempi in merito alla frequentazione del corso di formazione obbligatoria di 25 ore indirizzata a tutti i docenti di disciplina con almeno un alunno disabile in classe. 

Formazione 25 ore obbligatoria, dopo la Nota N. 32063 il Ministero dell’Istruzione cambierà le regole?

Il Ministero dell’Istruzione ha spostato in avanti di 4 mesi i termini previsti per la conclusione dei percorsi formativi, scadenza fissata inizialmente al 30 novembre. Nella Nota, infatti, si legge: ‘In caso di impossibilità di concludere i percorsi entro i termini previsti, si ritiene pertanto che le istituzioni scolastiche possano portare avanti l’attività in esame, avendo cura di concludere la formazione prevista entro e non oltre il 30 marzo 2022.’

Le ragioni espresse da Anief

Secondo Anief, il fatto che il Ministero dell’Istruzione abbia autorizzato il rinvio dei corsi di formazione da 25 ore propedeutici al sostegno può rappresentare un’occasione per rivedere i criteri organizzativi, a cominciare dall’indicazione di svolgere i periodi di formazione in questione al di fuori dall’orario di servizio.

Il sindacato, inoltre, ha sottolineato l’esclusione immotivata del personale docente precario annuale dalla Carta del Docente per l’aggiornamento: un aspetto che va inevitabilmente a scontrarsi con l’obbligo di frequentazione del corso riguardante le tematiche dell’inclusione scolastica. Si teme, infine, che queste operazioni possano portare a un ridimensionamento del corpo docente specializzato su sostegno.

Anief su formazione obbligatoria 25 ore: ‘Non può essere gratuita e discriminante’

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha dichiarato che ‘la decisione di far slittare al 30 marzo il termine di corsi deve essere un’occasione per realizzare delle modifiche all’impianto amministrativo che regola questi corsi che riguardano fino a mezzo milioni di docenti.’

‘La formazione del personale è importante – ha sottolineato il leader del sindacato – ma non può essere gratuita e discriminante: al Ministero dell’Istruzione lo abbiamo fatto presente in più occasioni, ora c’è la possibilità di cancellare queste ingiustizie, anche perché altrimenti potrebbe essere il Tribunale amministrativo regionale a prendere in mano la situazione’.