Stipendi NoiPA supplenti e neoassunti: per molti, ancora non arriva

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La situazione degli stipendi NoiPA dei supplenti che non arrivano, che adesso coinvolge anche alcuni neoassunti, inizia a diventare poco sostenibile. Docenti e ATA in attesa da mesi, con bollette e affitti da pagare. Per i neoassunti si tratta dei primi mesi di lavoro di questo anno scolastico, ma per alcuni supplenti siamo ancora fermi agli stipendi di maggio di quello passato.

Stipendi NoiPA in ritardo: situazione drammatica

Proprio ieri NoiPA ha informato che l’emissione speciale per i supplenti del 15 ottobre, sarà pagata giorno 27. Ma ad essere pagate saranno sole le rate autorizzate dalle segreterie scolastiche e per le quali, contestualmente, il sistema della Ragioneria Generale dello Stato ha verificato la disponibilità di fondi sui relativi capitoli di spesa. In altre parole, qualcuno resta nuovamente tagliato fuori.

I gruppi Social sono pieni di post che manifestano il malcontento degli interessati. Persone che faticano a pagare affitto e bollette, pur lavorando ogni giorno. Forse arriverà un momento in cui i soldi arriveranno tutti assieme, ma nel frattempo che si fa? Il Codacons ha addirittura messo a disposizione il modulo per la diffida.

“Tanti proclami, pochi fatti’

Così commentano i deputati di Fratelli d’Italia Ella Bucalo e Paola Frassinetti, rispettivamente responsabili del Dipartimento Scuola e Istruzione.

“Bravo il ministro Bianchi ad annunciare una fase straordinaria di eliminazione del precariato, peccato che all’annuncio siano seguite solo pochissime assunzioni. Sempre bravo il ministro dell’Istruzione a proclamare concorsi in arrivo, ma senza una data stabilita e soprattutto dimenticando che indire concorsi non risolve il grosso problema del precariato storico.

All’esito di queste inadempienze tanti docenti brevi aspettano ancora gli stipendi di maggio e giugno: rate che si trovano ancora in corso di assegnazione da parte del ministero. Sono dipendenti pubblici che si trovano a dovere sbarcare il lunario nonostante sia lo Stato il loro datore di lavoro. E molti tra loro sono lontani da casa e costretti ad anticipare spese improrogabili come affitto e vitto.

Basta con questo sistema inaccettabile di gestione della scuola, che paga chi vi è impegnato solo quando si trovano i fondi; che mortifica e lede la dignità di questi lavoratori. Il ministro Bianchi, invece di perdere tempo e fiato in inutili proclami, proceda immediatamente a richiedere al Mef i fondi necessari per pagare questi lavoratori dello Stato.”

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