Una delle questioni che al più presto il Ministero dell’Istruzione deve affrontare riguarda la definizione delle modalità dell’esame di maturità per il 2022. Tantissimi alunni al quinto anno di scuola secondaria, famiglie e docenti, infatti, attendono le indicazioni del Ministro Bianchi a riguardo: nessuna decisione presa al momento, ma si valutano varie opzioni. Intanto anche gli studenti si fanno sentire portando avanti una petizione.
Esame di maturità 2022, valutazioni in corso
Il Ministero dell’Istruzione ancora non si è pronunciato in modo ufficiale e definitivo in merito alle modalità con cui dovrà avvenire l’esame di maturità 2022: più volte, in varie interviste, il capo di Trastevere ha espresso il suo compiacimento verso l’esame svolto dai maturandi a giugno 2021, il maxi orale. Potrebbe quindi decidere di mantenere lo stesso sistema adottato nell’anno scolastico 2020/21: tutto dipende dall’andamento pandemico, che comunque rispetto all’anno precedente sembrerebbe sotto controllo.
In un’intervista riportata da ‘Repubblica’ a metà settembre, il Ministro ha affermato che la maturità del 2022 partirà da quella dell’anno scorso: secondo Bianchi, questa, infatti, ha prodotto ottimi risultati soprattutto in riferimento all’entusiasmo dimostrato dagli studenti nell’elaborazione della propria tesina. Ha affermato, difatti, che questa costituirà sempre la parte centrale dell’esame.
Il Ministero, pertanto, deve valutare se reintegrare le prove scritte o meno e dovrebbe stabilire una modalità entro Natale. Proprio lo scritto costituisce l’aspetto più caldo su cui discutere: deve esserne valutata infatti sia la “necessità” a livello didattico e valutativo, sia l’opportunità o meno in base all’epidemia.
Petizione in corso da parte degli studenti
Intanto i veri protagonisti dell’esame di maturità 2022 si fanno sentire: i maturandi italiani lanciano una petizione per abolire le prove scritte. Su Change.org, la famosa piattaforma internazionale per le petizioni, in pochissimo tempo gli studenti riescono a raccogliere più di 1000 firme a favore dell’abolizione degli scritti. La motivazione apportata è l’aspetto “pleonastico” delle prove: in 5 anni già i docenti hanno tutti gli elementi per poter valutare le capacità degli alunni, che con lo scritto subirebbero un inutile stress.
I maturandi chiedono di potersi concentrare solo sulla prova orale, visto come primo passo “indispensabile verso l’età adulta’: ma proprio per questo, ai fini della crescita personale di ognuno di loro verso l’essere adulto, quanto sarebbe proficuo l’eliminazione dello scritto? Non sarebbe una responsabilizzazione e una facilitazione? Attendiamo la decisione del Ministero in merito.