Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi

Stipendi dirigenti scolastici e docenti, l’ultimo rapporto di Eurydice ‘Teachers and School Heads Salaries and Allowances in Europe 2019/20’ sta facendo discutere non poco soprattutto a motivo delle differenze nelle retribuzioni degli insegnanti e dei capi di istituto di 38 sistemi educativi europei.

Per di più, come ben sappiamo, in Italia il potere di acquisto degli insegnanti è rimasto praticamente invariato negli ultimi 5 anni: le prospettive di aumento salariale, per altro, sono tutt’altro che incoraggianti e ben lontane dall’auspicato livellamento con la media retributiva europea.

Divario tra gli stipendi dei dirigenti scolastici e dei docenti

Come ben sottolineato da ‘Repubblica’, il rapporto Eurydice mette in evidenza significative differenze negli stipendi annuali di base degli insegnanti all’inizio della loro carriera (da 5000 a 80000 euro lordi).

Le retribuzioni dei docenti in Italia si posizionano nella fascia compresa tra i 22mila e i 29mila euro lordi annui, unitamente agli stipendi degli insegnanti francesi, portoghesi e maltesi. Occorre, però, considerare che i colleghi di Austria, Belgio, Irlanda, Finlandia, Spagna, Olanda, Islanda, Svezia e Norvegia guadagnano tra i 30mila e i 49mila euro l’anno mentre addirittura gli insegnanti di Lichtenstein, Svizzera, Lussemburgo, Germania e Danimarca percepiscono retribuzioni superiori ai 50mila euro l’anno. 

Tornando, nello specifico, ai dati riguardanti il nostro Paese, le retribuzioni iniziali degli insegnanti possono aumentare del 50 per cento circa solamente dopo 35 anni di servizio. Un altro dato da non sottovalutare è la differenza stipendiale che persiste tra gli insegnanti delle scuole materne e i docenti delle superiori, una differenza che, invece, non esiste in molti Paesi europei.

Lo stipendio di un docente con 15 anni di servizio è la metà della retribuzione minima di un preside

Un’altra sostanziale differenza emerge tra lo stipendio base di un preside e gli stipendi degli insegnanti: basti pensare che, in Italia, la retribuzione di un docente con 15 anni di servizio sulle spalle è la metà dello stipendio base di un preside.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è entrato nel merito dell’argomento dichiarando che il governo si è prefissato di “investire molto sulla figura del preside che richiede competenza specifica e gestisce situazioni complesse”. Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere, tra l’altro, ha posto l’accento sulla carenza di docenti di matematica: ‘Servono percorsi che rendano tutte le materie scientifiche appetibili e di livello – ha precisato Bianchi – altrimenti non ce la possiamo fare”.

Anief: ‘Abbiamo chiesto almeno 300 euro di aumento’

Anief ha prontamente replicato al ministro Bianchi, sottolineando come gli stipendi dei docenti debbano recuperare circa 7-8 punti percentuali rispetto all’inflazione. Il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico ha dichiarato, a tal proposito: ‘Abbiamo chiesto almeno 300 euro netti di aumento a dipendente in vista del prossimo rinnovo del contratto, come pure una progressione di carriera finalmente degna di questo nome. I 104 euro mensili lordi di aumento medio previsti per il pubblico impiego dalla Legge di Bilancio sono solo un ‘antipasto”.