Riforma pensioni 2022: si va verso Quota 102. Le ultime novità in previsione della scadenza di Quota 100. Vediamo cosa prevedrà la Legge di Bilancio sul fronte pensionistico.
Pensioni verso Quota 102
Secondo quanto riportato da Adnkronos, ad essere inserita nel pacchetto pensioni all’interno della prossima Legge di Bilancio sarà proprio Quota 102.
Il meccanismo di anticipo pensionistico grazie a cui nel 2022 i lavoratori potrebbero uscire dal mondo del lavoro con:
- 64 anni di età (2 in più rispetto a Quota 100);
- 38 anni di contributi versati.
Una soluzione che sembra piacere alla maggioranza e che sembra trovare un punto di incontro anche con i sindacati.
“La tutela dei più deboli, ovunque essi siano, ci unisce” ha dichiarato il premier Mario Draghi rivolgendosi soprattutto alle parti sociali.
“Insieme, dobbiamo fare in modo che innovazione e produttività vadano di pari passo con equità e coesione sociale” ha aggiunto subito dopo.
È chiaro, quindi, che nel caso in cui questa misura dovesse essere approvata in forma sperimentale, anche il prossimo anno si tornerà di fatto a discutere di flessibilità in uscita, al fine di scongiurare l’effetto scalone.
La posizione dei partiti
Nel corso del prossimo anno i lavoratori potrebbero, dunque, andare in pensione in anticipo con Quota 102.
Una formula che incontra, in primis, il favore della Lega, da sempre contraria al ritorno della Legge Fornero.
Per quanto riguarda invece il Partito Democratico, inizialmente scettico sul sistema a quote, sembra essersi aperto un varco per continuare il dialogo.
Ad esprimersi sul fronte pensionistico anche i pentastellati con Beppe Grillo che indica come possibile soluzione al dilemma pensioni il modello a due quote avanzato dal presidente Inps Pasquale Tridico.
“La soluzione a questo dilemma c’è ed è molto semplice ed è stata proposta anche dall’Inps recentemente: permettiamo ai lavoratori del sistema misto di andare in pensione a 63 anni con la quota contributiva maturata fino ad oggi, e diamo loro al compimento dei 67 anni”. Ha dichiarato pubblicamente il leader del Movimento 5 Stelle.
“Una scelta che farebbe felici quelle persone che vogliono flessibilità, […] ma anche la sostenibilità finanziaria”. Ha proseguito Grillo.
Sembra, quindi, che il governo e le diverse forze politiche stiano giungendo ad un compromesso al cui centro possa collocarsi in primo luogo la tutela dei lavoratori più deboli.